Bossi rivela: «Ho finito di scrivere la legge sul federalismo fiscale»

da Milano

Federalismo, avanti tutta. Da Paderno Dugnano, alle porte di Milano, dove partecipa alla festa della Lega, Umberto Bossi annuncia: «Ho finito di scrivere la legge sul federalsimo fiscale». Quindi apre all’opposizione: «Spero che il dialogo ci sia, spero si possa discutere», ma poi avverte: «Sono convinto che lo porteremo a casa e che la sinistra non riuscirà ad opporsi. Se ci saranno problemi tutti i leghisti verranno a Roma a protestare». È il Senatùr dei giorni migliori, incurante del caldo e delle polemiche di giornata, deciso più che mai a dar battaglia sul tema che gli è più caro. «Ogni Regione - spiega dal palco - terrà parte di ciò che produce. Non è pensabile che i sindaci debbano andare a Roma con il cappello in mano per chiedere i soldi magari per una stradina. Una parte cospicua di ciò che si produce deve rimanere sul territorio». Poi Bossi cita un caso esemplare, quello della Lombardia e si dice d’accordo con ciò che è stato deciso dal Consiglio del Pirellone: «L’80% dell’Iva più il 15% dell’Irpef devono rimanere in Regione poi ci sarà una quota che verrà data a quelle Regioni che non hanno i mezzi. Così finisce Roma-ladrona».
Ma il Senatùr, in grande spolvero, affronta un altro dei cavalli di battaglia del Carroccio, l’immigrazione clandestina. Lo fa anzitutto elogiando prima il suo ministro dell’Interno: «È bastato che Maroni venisse a Milano per chiudere la moschea di viale Jenner», dice riferendosi alla decisione presa in giornata dal responsabile del Viminale di individuare un nuovo spazio per la moschea milanese al centro di numerose inchieste della magistratura per sospette collusioni col terrorismo islamico. «Il voto alla Lega - aggiunge - ha voluto dire questa cosa: i cittadini non vogliono regalare il loro Paese».
Quindi ha voluto ringraziare il premier. «In campagna elettorale avevamo promesso che avremmo bloccato l’immigrazione e stiamo mantenendo la promessa. Dobbiamo ringraziare Berlusconi - ha detto il leader leghista - perché è andato in Libia a trattare con Gheddafi nel deserto. Noi daremo i satelliti ai libici per il controllo dei loro confini così loro non ci spediranno più gli immigrati». E gli elogi al premier si estendono anche alla gestione del problema rifiuti: «Va due volte alla settimana a Napoli ed è riuscito ad ottenere dei risultati come la riapertura del termovalorizzatore di Acerra che era stato chiuso dalla magistratura. Risultati a Napoli ce ne sono stati e io avevo detto che avremmo potuto anche accettare un po’ di rifiuti se ci fossero stati dei risultati. La Lombardia non ha paura se arriva un camion di immondizia. Berlusconi al Consiglio dei ministri mi ha chiesto di mettermi una mano al cuore perché a Napoli i bambini giocano con i topi».
Poi, com’è sua abitudine, Bossi ha lanciato un paio di frecciate. Nel mirino il ministro dell’Economia e la Gelmini. In vista del varo della legge finanziaria il Senatùr ha detto: «Bisogna che il buon Tremonti pensi che c’è gente che non ha più i soldi e che non ce la fa ad arrivare a fine mese».

Poi la stoccata alla titolare dell’Istruzione: «Purtroppo mettono a fare i ministri chi non ha mai fatto l’insegnante. Mi sentirei più sicuro se la scuola fosse in mano alla Lega che ha le palle invece è in mano a Forza Italia».

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