La Consob assesta un pugno nella pancia dei dipendenti-soci di Bipiemme pretendendone lidentikit e costringe Andrea Bonomi a uscire allo scoperto. Tallonato dallAuthority, il capo di Investindustrial ha così ammesso di avere già tra le mani il 2,673% della banca di Piazza Meda per un investimento stimabile, in base alla capitalizzazione di Borsa, intorno ai 18,4 milioni. Con lobiettivo, malgrado in Bpm (-6% in Borsa) regni il voto capitario, di spingere la scalata fino al 9,9%, il massimo oltre il quale sarebbe necessario interpellare la Banca dItalia. Interessata alla partita anche Clessidra.
A fare tremare i muri in Piazza Meda è tuttavia la decisione della Consob di acquisire i nomi di dipendenti-soci iscritti allAssociazione degli Amici» dei relativi «sostenitori», in sostanza i vertici delle delegazioni sindacali di cui è emazione indiretta. Un atto durissimo con cui la Commissione guidata da Giuseppe Vegas vuole capire se in vista dellassemblea la pancia della banca sia guidata da un eventuale «patto occulto» o comunque da un «sindacato di voto». In sostanza, la possibilità che Bankitalia decida di sterilizzare i diritti di voto degli «accoliti» degli Amici sembra sempre più elevata: lassociazione è composta da un consiglio direttivo di 13 persone, tratte dai 34 componenti dellassemblea dei delegati (il cosiddetto «parlamentino»), ed è guidata da un apposito ufficio di presidenza a sei posti (tra cui il presidente, due vice e un segretario). Laffondo della Commissione aumenta il senso di «accerchiamento» istituzionale, in vista della relazione sulle carriere facili o comunque legate alla fedeltà sindacale che il presidente Massimo Ponzellini terrà oggi al consiglio di amministrazione.
Il resto dello scontro si gioca comunque alla base, dove la Fabi nazionale di Lando Maria Sileoni e la Fiba di Giuseppe Gallo hanno rovesciato le rispettive sigle Bpm con lidea di riprendere il controllo degli iscritti mentre preparano una squadra per il nuovo consiglio di sorveglianza antagonista a quella di Bonomi. Ieri anche il leader della Fisac Agostino Megale, dopo un incontro con Ponzellini, si è speso per la formazione di «una lista unitaria». Megale ha anche ribadito di non aver costruito alcuna lista «con investitori istituzionali esterni e tantomeno con Bonomi». La discesa in campo di Matteo Arpe, pronto a puntellare laumento con 200 milioni, sembra quindi riprendere forza. Ma resta da capire la posizione della Uilca, vicina allad in pectore Enzo Chiesa: ieri lex leader della Uil Giorgio Benvenuto ha smentito una sua missione in Bankitalia.
Anche perchè secondo quanto trapela, malgrado la graniticità di facciata, gli «Amici» in quota Fiba sarebbero ormai allineati alla marcia intrapresa da Gallo.
Bpm, affondo della Consob contro i dipendenti-soci
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