Il presidente Massimo Ponzellini e il direttore generale Enzo Chiesa piegano lultima resistenza interna alla Banca Popolare di Milano sullaumento di capitale chiesto a gran voce da Bankitalia. Lavvio delloperazione, pur tra qualche voce «discordante», è stato approvato ieri allunanimità dal consiglio di amministrazione insieme ai risultati della semestrale: il gruppo ha migliorato lutile netto normalizzato (al netto delle partite non ricorrenti) del 39,9%, a 49,3 milioni, con Core Tier 1 del 5,7 per cento.
Resta però da sciogliere leffettivo ammontare delloperazione, che alcuni in Piazza Meda vorrebbero limitare, rispetto al massimo potenziale di 1,2 miliardi, tra i 900 milioni e il miliardo, così da limitare la fortissima diluizione cui andranno in contro i dipendenti soci che oggi dominano le assemblee tramite lAssociazione degli Amici. Centrale, a questo proposito, sarà levolversi della partita in corso tra Bpm (-3% il titolo in Borsa) e la Vigilanza che ha messo sotto osservazione alcune voci del bilancio.
Loperazione tornerà in consiglio il 13 settembre per fissare prezzo, importo e inizio delle contrattazioni sui diritti. La tabella di marcia prevede un road show internazionale e la conclusione dellaumento entro ottobre ma, secondo quanto trapelava ieri sera, non è escluso che davanti a condizioni di mercato particolarmente avverse Bpm ripieghi nuovamente su uno slittamento.
Piazza Meda, ha intanto assicurato Chiesa agli analisti, utilizzerà il denaro raccolto per rimborsare i Tremonti Bond (500 milioni) entro la fine del 2011 e per convertire il prestito convertendo così da chiudere lanno con un bilancio ripulito. Il banchiere ha quindi confermato la politica dei dividendi prevista dal piano industriale, che «non sarà intaccata» dallaumento di capitale. «Il pay-out - ha spiegato Chiesa, riferendosi allutile da ridistribuire - continuerà a essere compreso tra il 40 e il 50% (dellutile, ndr), il piano industriale prevede dividendi straordinari per 300 milioni al 2015 se laumento sarà di 1,2 miliardi e se i vari obiettivi saranno raggiunti». Laumento di capitale è necessario anche per rafforzare il core Tier One, che salirebbe all8,3% nel caso (improbabile) che fosse utilizzata interamente la delegata da 1,2 miliardi. Chiesa ha poi aggiunto che, per quanto riguarda laumento di capitale, il consorzio di garanzia guidato da Mediobanca non è in pericolo. Resta, tuttavia, il problema del tonfo del titolo in Borsa e il fatto che, in mancanza di uno sconto generoso, aumenterebbe anche la quota che potrebbe restare «scoperta» e quindi ricadere sulle spalle del consorzio. Tanto che ieri in Piazza Meda ha ripreso vigore la voce di un probabile intervento, sotto i buoni auspici di Bankitalia, di Matteo Arpe: in cambio lex amministratore delegato di Capitalia otterrebbe prima un posto nel consiglio di Bpm e poi, forse, la presidenza.
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