Bpm, in cda è guerra sul duale. Sindacati all'angolo

Aumento al via il 24 ottobre. Il summit in Bankitalia. Ponzellini forza sullo statuto. La candidatura Moratti

Bpm, in cda è guerra sul duale. Sindacati all'angolo

Toni da battaglia nel consiglio di amministrazione della Popola­r­e di Milano sulla nuova governan­ce duale, mentre si articola la road map per l’aumento di capitale: a meno di intoppi,l’avvio della rica­pitalizzazione sarebbe in calenda­rio il 24 ottobre, due giorni dopo l’assemblea straordinaria per il cambio di governance. Ieri il presi­d­ente Massimo Ponzellini ha infat­ti portato in cda la bozza di statuto datata 14 settembre, lasciando in­tendere che gli spazi di mediazio­ne con la Vigilanza sono minimi, sebbene esistano versioni «rivi­ste » più vicine ai voleri degli «Ami­ci». A loro volta impegnati ieri sia in summit pre-cda con Ponzellini sia in serata nell’apposita commis­sione governance (8 membri di estrazione sindacale e 2 consulen­ti) «per fissare i punti irrinunciabi­li ».I dipendenti-soci non avrebbe­ro digerito la forza del consiglio di gestione rispetto a quello di sorve­glianza «svuotato», ma probabil­mente l’articolo 39 dello statuto sa­rà da modificare ulteriormente per lasciare più spazio al consiglie­re­delegato come chiesto da Banki­talia. Non certo quello che voglio­no le sigle Bpm, tanto che il cda ha visto un crescendo di toni fino a quando un esponente della mag­gioranza avrebbe detto che a que­sto punto «è preferibile la trasfor­mazione di Bpm in spa». Uno sfo­go ma che fotografa il clima in Piaz­za Meda, dove poco prima il board aveva bocciato la proposta della minoranza guidata da Piero Lonar­di per bloccare il duale: 10 voti con­­trari, 7 a favore e l’astensione di Ca­riAlessandria, che aveva suggerito di rimandare la discussione per evitare un ulteriore segnale di divi­sione. Ora la sfida è ricomporre le parti entro martedì, quando il cda dovrà dare l’ok al duale,all’impor­to dell’aumento e alla fusione di Alessandria nella Legnano. Ten­sione anche su chi entrerebbe nel cds così composto: 4 posti in quota Fabi, 3 Uilca, 2 Fiba, 2 Fisac e 6 alle minoranze.

Per il consiglio di ge­stione Ponzellini avrebbe invece avanzato il nome dell’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti. Oggi, in vista dell’arrivo di Matteo Arpe, Anna Maria Tarantola attende a Palazzo Koch i leader nazionali di Fabi, Fiba, Fisac e Uilca.

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