Bpm, parte l’ultimo tram per vendere il 15%

Bpm, parte l’ultimo tram per vendere il 15%

L’Europa dà una mano a Bpm. In extremis. Le azioni di Piazza Meda ieri hanno guadagnato il 4,7%, a 0,2939 euro, riportandosi in prossimità di quota 0,3, il prezzo del recente aumento di capitale da 800 milioni.
E l’istituto guidato da Andrea Bonomi ha atteso l’ultimo momento disponibile per far partire l’asta relativa al maxi-inoptato, pari al 18,3% dell’offerta: la prossima settimana. La prima fase, che si è conclusa il 18 novembre, lasciava aperta una finestra di un mese per risolvere la questione relativa ai 487,7 milioni di titoli non sottoscritti, ovvero il 15,84% del capitale post-aumento. E nelle ultime tre settimane quella fatidica quota 0,30 non è mai stata più raggiunta. Se il vertice dei capi di Stato di Bruxelles non avesse raggiunto un’intesa che rasserena il sentiment sul settore bancario, l’asta sarebbe partita con ben altri presupposti.
La certezza è una sola: Investindustrial di Andrea Bonomi, che controlla circa il 6,6% del capitale post-aumento, ha assicurato l’impegno a portarsi al 9,9 acquistando un ulteriore 3,3% che le dovrebbe costare circa 30,2 milioni. Il resto sono solo ipotesi: indiscrezioni di mercato hanno indicato nelle famiglie milanesi Ricci e Borromeo (oltre all’imprenditore Giuseppe Rotelli, titolare dell’11,3% di Rcs) come partner. Essi sarebbero già presenti in un veicolo di Investindustrial e pronti a rilevare un altro 5 per cento. Che costa 46,2 milioni e ai prezzi di ieri ne valeva 45, con una minusvalenza già assicurata.
Se i rumor fossero confermati, al consorzio di garanzia guidato da Mediobanca (e comprendente Ing, Santander, Bnp Paribas, Nomura, SocGen, Rbs e Barclays) resterebbe un inoptato del 7% circa. Un target che si potrebbe raggiungere coinvolgendo qualche fondo d’investimento. Negli scenari disegnati dai banker, al consorzio dovrebbe restare al massimo un 10-12%, con un impegno massimo previsto tra 92 e 110 milioni di euro. Di questa cifra a Mediobanca toccherà il 30%, una trentina di milioni da rigirare al mercato.
Ma che cosa vuol dire investire in Bpm oggi? Con l’aumento la banca ha consolidato il Core Tier 1 all’8,7%, ma al momento è senza una guida, perché si è ancora alla ricerca di un amministratore delegato che prenda il posto del direttore generale Enzo Chiesa che ha gestito l’interim nonostante le riserve di Bankitalia. Via Nazionale ha poi tenuto in sospeso la fusione tra le controllate Banca Legnano e CariAlessandria. A fine anno è in agenda l’assemblea per anticipare il convertendo (cambiando lo strike da 6 a 2,71 euro) da 500 milioni per ripagare i Tremonti-bond.


Come l’Europa ha dato una mano a Piazza Meda. così potrebbe ritirarla: S&P ha tagliato a «BBB» il rating di Bpm. L’outlook è negativo e se la crisi del debito non si risolvesse, un’altra riduzione la porterebbe un gradino sopra la valutazione «junk».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica