Brand Scala nel mondo e due settimane (ancora) per capire il dopo-Chailly

Attesa relazione e "rosa di nomi" da Ortombina. Sala: valorizzare il marchio. Rubattino, chiesti aiuti

Brand Scala nel mondo e due settimane (ancora) per capire il dopo-Chailly
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Conti e bilanci, strategie e brand, il nuovo direttore musicale, i magazzini di via Rubattino. Alla Scala restano parecchie le questioni sul «piatto». Ieri mattina, i «lavori» del cda sono ripresi, con l'impegno di rivedersi il 12 maggio, per la ratifica dell'aprovazione del bilancio 2024 e per la presentazione della nuova stagione e tutto il resto.

«Nessun allarme per i costi - all'uscita dalla riunione ha detto il sindaco Giuseppe Sala (che del Teatro è presidente) - Ma c'è la consapevolezza che non sarà automatico tenere il bilancio in pareggio». I numeri sono a posto, anzi, c'è un «leggero utile, 200mila euro». Tutto bene, dunque, ma la prudenza non è mai troppa. Durante il consiglio - ha riferito Sala - il sovrintendente Fortunato Ortombina ha presentato un'analisi di bilancio e budget in cui «dipinge rischi per il futuro legati all'aumento del costo del personale e in generale ai costi per un'attività soggetta a spese alte, con la possibilità che gli enti pubblici abbiamo sempre meno disponibilità per contribuire». Ma, timori, a parte Palazzo Marino non ha intenzione di diminuire il suo impegno. Ciò detto, c'è anche un discorso strategico e il presidente fa presente che «bisogna cercare di valorizzare al meglio il «marchio Scala», dal «merchandising a tutte le attività all'estero». Proprio così. Si pensa a come ottimizzare i tour oltre-confine; sono attività fino a oggi accettate in maniera naturale come «in pareggio», perché aiutano la reputazione del Piermarini. Però, vista la difficoltà dei tempi, Ortombina dovrà «esaminare la possibilità di tourneè che portino a un margine». E ancora.

Un'altra questione da affrontare, al più presto, quella del direttore musicale. Il contratto del maestro Riccardo Chailly scadrà nel dicembre 2025. Dunque, che fare? Il nome del direttore Daniele Gatti aleggia da tempo, ma niente viene detto in merito. «Non ne abbiamo parlato», conferma il presidente fuori dal Teatro, rimandando tutto al prossimo cda annunciato. Tra un paio di settimane, dunque, si potrebbe sapere chi arriverà alla Scala dopo Chailly. Si potrebbe... la cronaca scaligera «insegna» che già in passato i tempi si sono allungati per svariate ragioni; decisioni di questo genere sono complesse. Il sovrintendente dovrà presentare, al di là di un nome (che potrebbe essere quello dello stesso Chailly, su cui si ipotizza un altro anno, chiedendo la disponibilità), una rosa di nomi; un percorso per arrivare fino al 2028, quando la Scala festeggerà i suoi primi 250 anni.

Dulcis in fundo, per i nuovi magazzini a Rubattino, «abbiamo chiesto ai consiglieri di rappresentanza del Governo (Melania Rizzoli e Marcello Foa) di aiutare, perché mancano dei fondi - conclude Sala - Una volta

trasferiti nei magazzini, ci sarebbe un saldo netto di partite correnti positivo rispetto ai conti di oggi, cioè risparmieremmo dagli affitti, avremmo movimentazioni più facili, quindi questo sarebbe una cosaimportante».

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