Branford Marsalis in quartetto: un sound che cresce e convince

Bergamo Jazz ha atteso molti anni prima di diventare un appuntamento fondamentale e desiderato dalla città. Ha sempre concentrato le sue proposte nei tre giorni di un fine settimana, e forse è questo il motivo dell’indugio. Ma oggi il Teatro Donizetti offre al jazz il tutto esaurito, e altrettanto frequentate sono le iniziative collaterali. Scegliamo il meglio dal fitto cartellone 2007. Innanzitutto un prezioso concerto di Mark Feldman e Sylvie Courvoisier, violino e pianoforte, un duo raro nel jazz che ha scelto alcune composizioni di John Zorn per un recital ricco di creatività e di bellezza di suoni. Branford Marsalis, il meno giovane e il più equilibrato dei celebri quattro fratelli musici, ha riportato il suo collaudato quartetto al livello dei giorni più felici.

E William Parker in quartetto, acre e intenso come lo si ascoltò con David S. Ware e con Derek Bailey, ha convinto tutti gli intenditori. Successo anche per una bella mostra del pittore-musicista Gianni Bergamelli, che al jazz dedica da sempre forme sapienti e brillanti colori.

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