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Il brasiliano brianzolo

Felipe Massa è nato a San Paolo del Brasile il 25 aprile 1981 e a cinque anni già scorrazzava come Valentino Rossi sulle minimoto. Un giorno, a causa delle troppe ferite riportate sulle due ruote, mamma Ana Elena implorò papà Luiz Antonio (ex pilota di vetture Turismo e proprietario di un’azienda di prodotti plastici) di fargli provare i kart. E così fu.
A suon di vittorie nelle serie minori sudamericane (dal 1993 al 1999), Felipe, nel 2000, approda in Italia, portato dai coniugi Morini, gli stessi che avevano dato la prima seria chance a Rubens Barrichello. Al contrario del ferrarista (che scelse poi il campionato inglese), Felipe sboccia però da noi, risiedendo a lungo anche in Brianza (a Erba). Con il team di Morini, al primo anno vince sia il campionato italiano Renault che quello Europeo, e la stagione dopo l’Eurotremila.
A fine 2001, Peter Sauber, dopo aver scoperto l’anno prima Kimi Raikkonen, decide di puntare su Massa che aveva subito impressionato per i tempi. Problema: benché il giovane brasiliano vada anche a punti, per le sensibili casse del team elvetico distrugge troppe auto; da qui la decisione di appiedarlo a fine stagione. È in quel momento (siamo a fine 2002) che Jean Todt lo chiama alla Ferrari per fare il collaudatore.

Un anno di «college» rampante, il 2003, ed ecco Felipe di nuovo in F1, di nuovo con la Sauber motorizzata Ferrari e con un nuovo manager: Nicolas Todt.

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