Gianandrea Zagato
Asam in consiglio provinciale. Otto ore di dibattito sul futuro dellholding voluta dal presidente Filippo Penati, con ununica certezza: linquilino di via Vivaio, pur di accontentare lala estrema della sua maggioranza, ipotizza di dismettere la partecipazione della Provincia in BreBeMi.
Colpo di scena dopo che, al tavolo Milano, Penati aveva condiviso tra le priorità infrastrutturali anche quella della Brescia-Bergamo-Milano insieme a Pedemontana e Tem: «Quel Tavolo rispondeva non a un ordine alfabetico ma a un ordine di priorità. Abbiamo puntato su Pedemontana e abbiamo ottenuto che i finanziamenti andassero lì». Come dire: «La seduta fiume di Palazzo Isimbardi non ha prodotto un solo rigo di lista della spesa a titolo di indirizzo strategico per Asam ma solo il voto contro BreBeMi chiesto da Penati alla sua coalizione pur di guadagnare qualche giorno di quieto vivere allinterno della giunta» commenta Bruno Dapei, capogruppo di Forza Italia. Virgolettato di chi si dice «deluso» dallaudizione del presidente di Asam, Giulio Sapelli, e che calcolatrice alla mano dimostra come «lipotesi di un aumento di capitale di Asam (pari al 30 per cento) sia insufficiente a intervenire su qualunque opera e al massimo può servire per ripianare i debiti con Banca Intesa». Sintesi: «Penati continua a non dare risposte su problemi e infrastrutture ai lombardi» chiosa Roberto Albetti (Fi).
Ma, attenzione, a mettere nel mirino Sapelli non è solo lopposizione. Mentre Giovanni De Nicola, capogruppo di An, segnala i «vagheggiamenti sapelliani di un piano industriale inesistente quando lunica traccia del suo lavoro sono le note spese della sua gestione, con tanto di carta di credito sino a 20mila euro mensili di spesa» -, il segretario generale dellente Antonino Princiotta si scaglia contro il professore chiamato da Penati a dirigere lholding.
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