Il Brescia ci ha preso gusto e vuole mangiarsi la Lupa

Guardiamo la classifica: Brescia punti 6, terzo posto, 4 gol fatti e altrettanti subiti; Roma punti 2, terz’ultimo posto, 3 reti realizzate e 7 incassate. C’è qualcosa che non va? Se c’è non riguarda di sicuro i lombardi, reduci da due vittorie consecutive dopo il pedaggio pagato all’esordio, al Tardini di Parma. L’altra domenica, all’ora dell’aperitivo, la squadra di Iachini ha castigato il quotato Palermo e tre giorni fa, in trasferta, ha mandato in frantumi i freschi sogni di gloria del Chievo. Risultati che hanno acceso l’entusiasmo dei bresciani - sempre freddini e resi scettici da annate di serie B - al punto che adesso non sono pochi quelli che rimpiangono di non aver dato retta al presidente Corioni quando lanciava messaggi per la sottoscrizione degli abbonamenti. Intendiamoci, nessuno si illude: il Brescia non potrà stare lassù, a guardare il gruppone dall’alto in basso, per tanto tempo. Ma da queste parti sanno da sempre che mettere fieno in cascina aiuta ad affrontare la brutta stagione stando lontano dai guai. Ed allora, ben vengano i risultati positivi, resi ancor più preziosi perché accompagnati da prestazioni convincenti, sia individuali sia di squadra. Se contro il Palermo avevano illuminato la scena l’ultimo arrivato Eder e il «figliol prodigo» Sereni, a Verona è salito in cattedra il genio Diamanti, un giocatore dotato di tecnica raffinata e quintalate di fantasie («è il nuovo Baggio» ha detto, esagerando un filo, Corioni), arrivato sui grandi palcoscenici dopo un lungo e travagliato apprendistato (Prato e Albinoleffe). Tutto questo a confermare la bontà di una campagna acquisti avveduta, fatta di pochi ritocchi, ma buoni, e dell’intelligente conferma del blocco che ha conquistato la promozione. Insomma, tutto gira come meglio non potrebbe, ma mentre i tifosi sognano, Beppe Iachini, il tecnico abituato a mille battaglie, tiene il piede sul freno: «Abbiamo fatto bene in queste ultime due gare, ma bisogna vivere alla giornata, ogni volta si deve preparare la gara perfetta». E stasera contro la Roma bisognerà essere perfetti, evitare di farsi illusioni pensando alle annunciate assenze di Totti e De Rossi, peraltro compensate dal ritorno di Vucinic. Ancora Iachini: «La Roma è sempre una grande squadra. Non scherziamo. È un gruppo che pochi mesi fa è andato a un passo dallo scudetto, e quando si è a questi livelli non è un caso». Classifica alla mano, e confrontando i rispettivi ambienti, il Brescia può contare sul vantaggio di essere psicologicamente più tranquillo rispetto alla formazione di Ranieri. Il ragionamento non piace a Iachini: «Tranquillo? E’ un vocabolo che sta bene a casa mia, qui non voglio sentir parlare di tranquillità o serenità, ma solo di concentrazione ed attenzione. In 90 minuti ci sono tante partite nella partita, sicuramente proveremo a fare la nostra, prestando però molta attenzione alle mosse degli avversari. Non si può pensare di stare per tutta la durata della gara sulla difensiva».
Quanto alla formazione da opporre ai giallorossi, il tecnico bresciano non si è sbilanciato, riservandosi di decidere soltanto questa mattina. Ancora non si parla di turn over, ma Iachini deve tener conto che fra quattro giorni è in programma la trasferta a Bari, sul campo di un avversario diretto.

Per questa sera, sicuri assenti Zebina, Mareco e Vass, l’allenatore ha a disposizione l’intera rosa. Probabile, comunque, la conferma del 4-3-1-2 di Verona e cioè: Sereni, Berardi, Bega, Martinez, Dallamano; Cordova, Baiocco, Hetemaj; Diamanti; Eder, Caracciolo.

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