Il Brescia ha due avversari: il Grosseto e la sua tifoseria

«Il Brescia è la squadra più in forma del momento e non sono io a dirlo, ma i numeri» afferma il tecnico bresciano Beppe Iachini. «Ventitrè punti nelle ultime 9 partite sono un bel bottino. Dobbiamo continuare però per non vanificare quanto di buono fatto negli ultimi mesi». E la prova della verità arriverà oggi alle 15,30 quando, nella 28° giornata di serie B, allo stadio Rigamonti scenderà in campo il Grosseto, quinto in classifica a due lunghezze dai bresciani ma reduce dall’imprevista batosta casalinga (0-4 col Crotone) di sabato scorso. Una débâcle che ha scatenato il presidente toscano Camilli pronto a esonerare dopo la sconfitta il tecnico Gustinetti. Propositi per ora rientrati ma che fanno del Grosseto, che potrà contare sul rientro dopo la squalifica del bomber cileno Pinella, un grosso pericolo per i bresciani.
«Non sottovaluto mai gli avversari e tantomeno il Grosseto che è molto pericoloso. – Quella di Gustinetti è una squadra che ha la prerogativa di segnare tanti gol quanti ne subisce o quasi, 41 a 39, e ha un gioco offensivo molto spregiudicato. Per vincere servirà la partita perfetta e sarà utile uno stadio più caldo, in ogni senso, rispetto alle precedenti esibizioni casalinghe». Un tasto, quello dei tifosi, che Iachini aveva inaugurato già otto giorni fa quando fece un appello per far sì che a Modena contro il Sassuolo i bresciani accorressero in massa e che ora ripete perché, trovato il giusto assetto sul terreno, anche dagli spalti esploda l’entusiasmo. Quanto alla formazione, dato per scontato l’utilizzo del 3-5-2, il dubbio principale riguarda la scelta tra Baiocco e Vass in mezzo al campo, mentre in difesa Berardi è favorito su Martinez per completare il pacchetto al fianco di Bega e Di Maio. Per il resto, contro i maremmani dovrebbe vedersi la stessa squadra che ha superato il Sassuolo con i gemelli Caracciolo-Possanzini in attacco e Zambelli-Dallamano sulle corsie esterne.
Inchini però gongola per il suo Brescia: «Il 13 dicembre toccammo il fondo con la sconfitta di Ancona. Poi, in due mesi, è nato il Brescia che corre e che dalla zona playout è arrivato al secondo posto».

Gli ingredienti sono stati i nuovi Budel e il cileno Cordova arrivati in gennaio e inseritisi a tempo di record; il nuovo modulo che bada all’equilibrio; una ben precisa idea di gioco; la condizione ottimale ritrovata e l’esplosione in fase realizzativa del duo Caracciolo-Possanzini. «Preparazione rifatta, modulo, rinforzi e non è finita qui perché ne vedremo ancora delle belle» conclude il tecnico delle rondinelle.

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