Brescia vede la finale ma contro il Cittadella è vietato fare calcoli

La rabbia del Brescia contro la giovinezza e la spregiudicatezza del Cittadella. Oggi alle 18,30 allo stadio Rigamonti, le rondinelle bresciane ospitano i veneti di Claudio Foscarini nel ritorno dei playoff, partendo dal rassicurante vantaggio della vittoria ottenuta in trasferta nell’andata. Al punto che il Brescia potrebbe anche perdere col minimo svantaggio, mentre il Cittadella è obbligato a vincere con almeno due gol di scarto. Calcoli che non rientrano nella filosofia del tecnico biancoazzurro Beppe Iachini che, scottato dall’inaspettata sconfitta di Padova che ha vanificato una serie di dieci risultati utili consecutivi ma, soprattutto, ha impedito la promozione diretta, ha dato un giro di vite alla squadra e riportato serenità e fiducia in un gruppo che sembrava aver smarrito le certezze. «All’Euganeo non c’era il vero Brescia, a Cittadella invece si, ecco spiegate le due posizioni agli antipodi», l’analisi di Iachini che ora però pretende dai suoi la conferma della prestazione contro i veneti.
Perché quella tra Brescia e Cittadella è solo una tappa intermedia verso la finale contro una tra Sassuolo e Torino per l’unico posto ancora disponibile a raggiungere la serie A e fare compagnia alle già promosse Lecce e Cesena. Con un’occhiata anche alla scaramanzia perché nelle due precedenti occasioni in cui la squadra del presidente Gino Corioni ha disputato i playoff ne è sempre uscita con le ossa rotte. E siccome un vecchio adagio recita che non c’è due senza tre, in casa bresciana tutti si sono muniti dei più svariati portafortuna. Però, a differenza dei precedenti, in questa occasione il Brescia parte dalla terza posizione in classifica e quindi non è obbligato a vincere, ma può gestire al meglio la situazione. Una situazione nuova per il Brescia perché, per una squadra abituata a cercare sempre e in ogni modo la vittoria, «gestire» la partita non è facile. E la cosa mette in difficoltà anche Iachini che dovrà anche pensare alla situazione legata ai numerosi diffidati, che sono cinque: Bega, Mareco, Budel, Rispoli e Caracciolo. Elementi che, nel proprio reparto sono determinanti e di non facile sostituzione. Iachini deve quindi ancora decidere se confermare la squadra che ha vinto a Cittadella oppure far partire in panchina qualcuno dei giocatori “a rischio” per evitare squalifiche in vista dell’eventuale doppia finale. Fortunatamente la rosa è al gran completo e l’unico indisponibile è Taddei (sempre alle prese con il problema muscolare di Padova), oltre ovviamente a Flachi, sospeso da mesi per il caso di doping.

Formazione da decifrare, con il sempre presenta Arcari tra i pali, il solito trio difensivo Martinez-Bega-Mareco; centrocampo a cinque con Rispoli-Saumel-Budel-Vass-Dallamano; davanti i gemelli del gol Possanzini-Caracciolo con la possibilità che l’Airone parta dalla panchina.

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