Il Brescia vuol capire se è davvero risorto

Squadra che vince non si cambia e Beppe Iachini conferma il vecchio adagio. La vittoria sul Lecce capolista ha ridato fiato e ambizioni al Brescia che, atteso da 5 partite in 20 giorni, se la vedrà in trasferta, domani alle 15 con la Reggina in una partita dagli alti toni agonistici vista la situazione di classifica dei granata in piena zona retrocessione.
Il rinvio è conseguenza della gara di coppa Italia di giovedì che la squadra di Iachini ha giocato e perso 4-1 a Palermo. Un giorno di riposo in più che non può che far piacere al tecnico delle rondinelle che avrà la possibilità di recuperare Caracciolo e Rispoli usciti acciaccati dalla gara con i salentini. Confermando gli undici anti-Lecce, Iachini fa anche una scelta tattica: il 4-3-3 può attendere, l’ora del modulo a trazione anteriore non è ancora scoccata e si va avanti col 4-4-2 che ha regalato la seconda vittoria della sua gestione. Lo spettacolo può attendere, il trio Flachi-Caracciolo-Possanzini è stato messo in minoranza dalla solidità e compattezza del momento che ben si coniugano con il carattere e lo spirito combattivo che Iachini sta cercando di inculcare ai bresciani.
Ha ritrovato il sorriso anche il presidente Gino Corioni che giovedì ha seguito in mezzo al pubblico del S.Filippo l’allenamento-amichevole delle rondinelle contro la formazione Berretti. «Ho voluto controllare personalmente lo stato di forma dei giocatori, stanno tutti bene, la squadra è apparsa viva e ora bisogna continuare così perché ci attendono duri impegni e dobbiamo risalire in classifica», il commento di Corioni, che non perde l’occasione per dare una sferzata e un incitamento a capitan Possanzini, 34 anni il prossimo febbraio: «Gli manca solo il gol per ritrovarsi, anche se bisogna ammettere che nelle ultime due stagioni ha subito brutti infortuni ed è rimasto fuori tanto tempo. Ora dipende da lui: può ancora esibirsi ad alto livello per qualche anno, altrimenti sarà difficile rivenderlo come in passato».


Gli occhi luccicano a Corioni quando invece parla del 18enne Paghera: «È un ragazzo straordinario, sembra lui il veterano della squadra, ha personalità, qualità tecniche ed è uno che non si monta la testa. Spero a gennaio di non doverlo vendere per problemi di bilancio. Abbiamo una squadra attrezzata per ritornare in A e non possiamo più perdere punti, a cominciare da Reggio Calabria».

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