Sul tema dei tassi di interessi, visti in prospettiva futura, riportiamo una nota molto interessante apparsa sulle pagine de «Il Mondo» del 13 novembre scorso.
«I recenti segnali di ripresa delleconomia pongono una domanda: fino a quando i tassi di interesse resteranno ai minimi degli ultimi 50 anni? Linterrogativo ha dei risvolti pratici fondamentali per chi intende accendere un mutuo a tasso variabile. Dallandamento dei tassi, infatti, dipende limporto delle rate che dovrà pagare. Oggi la maggioranza degli analisti ritiene che i livelli del costo del denaro resteranno contenuti per dare tempo alleconomia reale di riprendersi. Ma non è escluso che già a partire dal 2010 la curva dei tassi ricomincerà a salire, seppure lentamente. Euribor.it, il sito che monitora landamento dei tassi in tutto il mondo, ha pubblicato unanalisi che indica come non troppo lontano il momento in cui questo accadrà in sintesi, si sostiene che vero è che nellultimo consiglio direttivo (lo scorso (ottobre) la Bce ha lasciato invariati i tassi all1%, mantenendo la soglia dellEuribor al di sotto della media storica (oggi la scadenza a tre mesi è 0,73% a 1 mese a 0,43%) e con un distacco di almeno tre punti percentuali rispetto allEurirs (il parametro per i mutui a tasso fisso). Vero, per contro, che qualche istituzione, finanziaria comincia a invertire il passo. Il 6 ottobre la Banca centrale australiana ha aumentato i tassi di 0,25% portandoli dal 3% al 3,25%. «Dunque» conclude lanalisi di Euribor.it, «dalle prossime riunioni della Bce potrebbero emergere decisioni simili, anche se probabilmente se ne parlerà il prossimo anno con la conseguenza di un lieve, ma costante aumento nel 2010, fino a un rialzo tra la metà del 2011 e il 2012, quando lEuribor potrebbe arrivare intorno al 3%, ovvero vicino alla media storica del riferimento europeo dei mutui da quando esiste, cioè dal primo gennaio 1999».
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