«Briatore? Farà il partito dell’evasore»

da Milano

Sarà che ha ospitato l’estate di Silvio Berlusconi e non ha mai nascosto le sue simpatie, ma Flavio Briatore proprio non piace a sinistra. Romano Prodi, intervistato da Telelombardia, lo ha freddato con una battutaccia. «Ha detto che non esclude di entrare in politica. Mi chiedo quale partito vuole fare Briatore, il partito dell’evasore?» l’attacco del presidente del Consiglio, che segue di poco tempo quello del segretario dei comunisti italiani. Meglio una serata a Villa Certosa o al Billionaire di Briatore? ha chiesto Daria Bignardi durante una sua intervista barbarica a Oliviero Diliberto. E lui, candido, ha confessato il desiderio di fare il kamikaze nel locale più paparazzato di Porto Cervo: «Al Billionnaire, ma imbottito di tritolo». Parole esplosive finite in un’interrogazione parlamentare di Forza Italia.
Adesso il bis, a opera del presidente del Consiglio in persona. A scatenare una reazione così veemente di Prodi un’altra intervista, quella in cui Briatore ha raccontato a In 1/2 ora di Lucia Annunziata tutto il suo fastidio per la finanziaria di Prodi, senza escludere un debutto in politica: «Questa manovra vuole criminalizzare i ricchi e cioè chi ce l’ha fatta. Se io fossi un italiano che paga il 50 per cento e non ce la facessi a pagare, entrerei nell’illegalità».
Il team manager della Renault vive con grande soddisfazione a Londra e frequenta l’Italia (Sardegna in primis) come meta di vacanze e divertimenti a bordo del suo mitico yacht da settanta metri. Ma in fondo al cuore di Briatore, accanto alla Gregoraci, a Schumacher e a Alonso, c’è spazio anche per progetti di impegno civile: «Io mi occupo di Formula uno, ma se potessi dare un apporto all’Italia, la politica magari. Tra un paio d’anni, se mi dovessi annoiare... ». Un’idea che a Prodi non è andata giù. «Vuol fare il partito dell’evasore? Ma stiamo scherzando? Le tasse sono lecite. Non si danno come se si trattasse di un dono alla San Vincenzo. Non è possibile che Briatore decida quanto si debba pagare».
A difendere l’uomo Billionaire, ammesso che ne avesse bisogno, è arrivato l’avvocato Ignazio La Russa.

«Prodi forse dimentica che Briatore è divenuto campione del mondo per meriti propri e non con i soldi dello Stato. Inoltre, non mi risulta che lo stesso Briatore abbia fatto donazioni ai propri figli per eludere, sia pur senza violare la legge, la lunga mano del fisco» l’arringa del capogruppo di An.

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