di Stefano Fiore
Quando Franco Brienza decide di fermarsi ha già pensato a tutto. Agli applausi che riceverà dagli avversarsi, ai sorrisi magari forzati dei compagni di squadra e agli insulti, regalo di alcuni tifosi che non si sforzano di vedere il calcio come uno sport e non come una questione vitale. Palermo-Reggina era ferma sullo 0-0 e un buon risultato, in trasferta e contro la sua ex squadra, sarebbe stata manna dal cielo. Non a caso, ormai a mente fredda, con l’obiettivo delle telecamere puntato al viso, ammette: “Forse a Reggio Calabria non saranno contenti ma un gol non mi cambia la vita né la carriera”. Però può cambiare lo spazio che un calciatore può scrivere sulle pagine del libro del calcio.
L’episodio Di Canio. Chiedere a Paolo Di Canio, per esempio: una vita calcistica da sregolato, simpatie politiche annesse, che attira inevitabili simpatie (poche) e antipatie (tante). Ma Oltremanica (e in gran parte dello Stivale) tutti hanno in mente il gesto di fair play di cui fu autore nel dicembre del 2000. Everton-West Ham, uno dei tanti derby londinesi della Premier League. Paolo vestiva la maglia degli Hammers e, sullo 0-0, aveva la possibilità di segnare, a dir la verità da una posizione non troppo agevole. Ma il portiere era rimasto a terra per uno scontro precedente, quale occasione più ghiotta? Mentre gli avversari stavano per contrastarlo, lui si fermò, prendette il pallone in mano e alzò le braccia come a dire “Stop, ragazzi” dirigendosi verso il portiere infortunato. Applausi a scena aperta di un pubblico che queste cose le apprezza, aldilà di ogni dietrologia o risultato mancato.
Le conseguenze in Italia. Situazione che, per forza di cose, qui non potrebbe succedere. O quantomeno, svanirebbe il giorno dopo il bel gesto. Perchè un tipo di cultura che manca in Italia, l’ennesima riprova viene dai forum di tifosi reggini che non sono esattamente pieni di complimenti o applausi per Brienza: c’è chi lo maledice, chi lo vorrebbe fuori rosa o ancora chi si chiede come sia possibile perdere così tre punti. Solo per una capocciata. La prossima volta, forse, Brienza dovrebbe accertarsi che gli infortunati si siano almeno spezzati una gamba.
Le reazioni. Meno male che tra gli addetti ai lavori il buon senso viene premiato. Il presidente della Reggina, Lillo Foti, ha commentato: “Non mi ha stupito è un uomo leale”. L’allenatore avversario Ballardini si è commosso, l’arbitro della gara Farina ha parlato di “un gesto meraviglioso”.
Ma come al solito qualcuno non ci sta, è Renzo Ulivieri (presidente dell’Associazione nazionale allenatori): “Solo l’arbitro può fermare il gioco, così il gioco diventa troppo frammentato e poco spettacolare”. Avrà pure ragione lui ma nel famoso libro del calcio non ci pare che Renzo Ulivieri verrà ricordato per il suo calcio-champagne .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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