Cronaca locale

Brivio goliardico allo Smeraldo

Viviana Persiani

Domani, al Teatro Arsenale, Brigitta Luisa Merki, da anni apprezzata sulle scene milanesi, propone con la sua compagnia Flamencos en route il nuovo spettacolo Miniaturas Flamencas, progetto nato dalla collaborazione tra la famosa coreografa e i suoi musicisti, all’interno del quale la Merki si esibisce da solista.
Martedì, allo Smeraldo, alle 15, Melevisione presenta Misteriosa avventura al Fantabosco, regia di Guido Ruffa. Milo Cotogno, Lupo Lucio, Strega Varana, Balia Bea e Vermio Viliberto Fangoso da Malgozzo usciranno, così, dallo schermo televisivo, per approdare sul palcoscenico, in una avventura teatrale basata sull’interazione con i piccoli, che ha come tema di base quello della paura e del modo di vincerla.
Domani, al Verdi, torna Mario Perrotta, con altre storie di emigrazione italiana in Europa. Così, dopo aver proposto Italiani Cincali! Parte Prima: minatori in Belgio, ecco arrivare Italiani Cincali! Parte Seconda: la turnàta, spettacolo dedicato all’emigrazione in Svizzera che racconta di un ritorno, o meglio di una turnàta.
Il 26, allo Studio, prima di Una Topolino alle Mille Miglia, testo e drammaturgia di Edoardo Erba, regia di Fabrizio Montecchi. Due ragazzini, amanti dei motori, negli Anni ’50 decidono di prendere la mitica Topolino del padre per partecipare alla Mille Miglia. Il finale sarà a sorpresa.
Mercoledì, debutta la nuova produzione del Teatro Carcano, ovvero l’Antigone di Sofocle, per la regia di Giulio Bosetti. Lo spettacolo è un omaggio a Giovanni Raboni che ne ha curato la traduzione.
Per la rassegna Danae, in scena al Teatro Litta, dal 26 arriva Vita@Morte, live performance. La proposta parte da una domanda chiave: fatti il gatto, la pecora e il cavallo, le bio-tecnologie più avanzate sostituiranno l’uomo a Dio nel ruolo di creatore della vita?
Mercoledì, all’Olmetto, debutta lo spettacolo più conosciuto di Dario Fo, Mistero buffo, qui affidato alla regia di Vito Molinari e alla interpretazione di Eugenio de’ Giorgi. La forza del testo è universalmente riconosciuta nel grammelot, il linguaggio reinventato, tratto da dialetti pavani dei secoli tra il XIII ed il XV.
Da giovedì, presso il Teatro Blu, la musica popolare di Milano e la «mala» si incontrano nello spettacolo di Piero Colaprico, Milanoir Milanuit, regia di Giulio Baraldi.
Il 27, al Pim Spazio Scenico, la compagnia Astorri-Tintinelli presenta La ballata di Woizzecco.
Al Crt Salone, il 27, prima di Voce sola che viene annunciato come «un’opera che si avventura su piste non battute: non è teatro, non è musica, eppure è entrambi. Si tratta di una forma di invenzione (o rottura) la cui innovazione sta proprio nel ritorno alla vocazione della poesia, al lirismo delle parole che sono, e si fanno, insieme suono e insieme senso».
Venerdì, allo Smeraldo, Roberto Brivio sbarca, in serata unica, con i suoi Canti goliardici, commedia musicale con la quale l’ex Gufo rilancia la goliardia e le sue ballate trasgressive.


Al Teatro della Memoria, il 28, per la rassegna Opera & Operetta, rappresentazione dell’Elisir d’amore di Donizetti.

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