Il fondo famiglia-lavoro annunciato dalla Diocesi di Milano è «uniniziativa positiva», ma la Chiesa dovrebbe fare di più. Così il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, commenta liniziativa annunciata dallarcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi. Senza dimenticare però che «si tratta di soldi che lo Stato dà alla Chiesa e che la Chiesa destina per le sue funzioni pastorali. La Chiesa - aggiunge il ministro - svolge funzioni fondamentali per la vita di tutti i giorni, penso allassistenza ai giovani e agli anziani, ma altre volte svolge funzioni di immagine che poco si raccordano con le funzioni sociali. A me - prosegue Brunetta - piacciono molto i francescani e la loro lezione di povertà e questo credo che debba valere anche allinterno della Chiesa».
Quanto alle critiche che alcuni esponenti ecclesiastici talvolta rivolgono al mondo della politica, «è altrettanto vero - puntualizza il ministro - che la politica deve poter criticare la Chiesa». Basta - è il senso dellintervento di Brunetta - con i luoghi comuni secondo cui bisogna parlare bene della Chiesa perché fa del bene e male della politica perché segue solo i propri affari: «Io sono a favore della reciprocità di giudizio. Io penso di fare bene il mio lavoro e Don Mazzi fa il suo. Ma perché lui può parlare di me e io non di lui? Io sono laico e non ho il dono di essere credente ma ho un grandissimo rispetto del ruolo sociale della Chiesa. A volte però lo svolge in maniera straordinaria, altre volte no.
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