Roma - "Non c'é nessun taglio e le risorse previste per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego saranno stanziati nella Finanziaria". Lo ha detto all'Ansa il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, sottolineando che "l'impegno del governo resta quello previsto in base all'inflazione programmata".
Il ministro ha anche voluto smorzare le polemiche sulla contrattazione integrativa perché, ha spiegato, nel maxi emendamento della manovra è stato creato un fondo ad hoc nel quale confluiranno "i risparmi delle consulenze e quelli ricavati dalle collaborazioni interne dei dirigenti". Questo fondo sarà utilizzato "per remunerare la maggiore produttività" creando un meccanismo di nuova contrattazione per premiare chi lavora di più.
Brunetta rassicura, dunque, spiegando che non ci saranno saranno 400 milioni di euro in meno per i rinnovi contrattuali e gli adeguamenti retributivi del personale delle amministrazioni statali per il prossimo triennio (2009-2010-2011). Taglio invece contenuto nel maxi emendamento alla manovra economica. "Il fondo per interventi strutturali di politica economica - si legge nel testo - è integrato dell’importo di 500 milioni di euro per l’anno 2008 e di 2.340 milioni a decorrere dall’anno 2009" rispetto ai 2.740 milioni previsti nella stesurta iniziale del decreto legge.
I sindacati: "Sarà sciopero" "Il re è nudo, il governo sta chiamando lo sciopero". Così Carlo Podda, segretario della Funzione pubblica Cgil, commenta all’Agi la notizia dei tagli di 400 milioni di euro per i rinnovi contrattuali degli statali, previsti nel maxiemendamento alla manovra. "Se si continua su questa linea - afferma Podda - a settembre lo sciopero sarà inevitabile per sostenere la nostra piattaforma e tutti i cittadini". Per il segretario della Fp infatti questi tagli non ricadranno solo sugli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione che si vedranno, con lo stanziamneto 2.800 milioni di euro, 8 euro lordi in più al mese per il 2008 e 60 per il 2009. Ma ci saranno anche meno servizi per i cittadini: "Con questi tagli - spiega Podda - verranno meno fondi per l’apertura dei musei la domenica, per mostre speciali e musei sotto le stelle. Ci saranno anche meno servizi nella sanità, come ha detto bene Formigoni, che non può certo essere tacciato di ostilità politica, e non saranno più finanziati progetti speciali per ridurre l’evasione, nè quelli dell’Inps per quella contributiva".
Brunetta: "Soldi a chi li merita" "Non ci sarà più quella franchigia di uno, due, tre giorni senza alcun controllo. Basta con i medici compiacenti, con i dirigenti che non si curano di accertare le assenze dei propri dipendenti, con i lavoratori che abusano di una situazione tutto sommato di privilegio. La pubblica amministrazione, invece, deve avere le stesse regole del privato". Così, in un’intervista a La Repubblica, il ministro per la Funzione Pubblica, Renato Brunetta, traccia il nuovo scenario per la pubblica amministrazione, cominciando col dire "basta soldi a tutti" perché "li prenderà solo chi li merita" e le "risorse arriveranno eliminando delle consulenze". Ciò vuol dire, spiega Brunetta, che "bisogna costruire una convergenza tra settore pubblico e privato perchè non possono più essere due mondi separati. Non è più accettabile che nel pubblico impiego ci sia il doppio di assenteismo rispetto al privato, che non ci sia produttività, che non ci sia trasparenza nei bilanci e nei comportamenti, che non si misuri la soddisfazione dei consumatori-cittadini". "Io ritengo - prosegue - che almeno un terzo del nostro differenziale negativo di crescita sia dovuto all’inefficienza della pubblica amministrazione. Il mio, quindi, non è un accanimento terapeutico nei confronti del pubblico impiego". "La mia è una battaglia per avere negli uffici pubblici la stessa efficienza della Ferrari, della Brembo o di Versace. Come? È molto semplice: costruire nella pubblica amministrazione delle regole simili a quelle del privato. Ci vuole un padrone vero perchè i policy maker o i dirigenti sono padroni finti, il loro obiettivo non è quello di massimizzare il benessere dei cittadini".
Stanziamenti per la sanità Nel 2009 lo Stato conferma lo stanziamento di 102,6 miliardi di euro per il Servizio sanitario nazionale. Nel 2010 lo stanziamento salirà a 103,9 miliardi; nel 2011 a 106,2 miliardi. Gli stanziamenti sono comprensivi dell’importo di 50 milioni di euro annui per l’ospedale Bambin Gesù. "Per gli anni 2010-2011 - prosegue il testo - l’accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato è subordinato alla stipula di una intesa fra Stato e regioni" che contempli: una riduzione dello standard dei posti letto, la riduzione delle spese per il personale e l’impegno delle regioni ad introdurre i ticket in caso di "squilibrio di bilancio". Il maxiemendamento potenzia "i procedimenti di verifica delle esenzioni".
Slittano gli aumenti per i magistrati Il maxiemendamento alla manovra economica conferma lo slittamento di dodici mesi per la maturazione biennale o della classe dello stipendio per magistrati, avvocati e procuratori dello Stato, diplomatici, professori e ricercatori universitari, dirigenti delle forze dell’ordine e ufficiali delle forze armate.
La misura dello slittamento di un anno per le categorie interessate che, come si legge nel testo, sarà una tantum, è pari al 2,5 per cento. Solo per il settore universitario, si prevede un risparmio lordo di 13,5 milioni per il 2009 e di 27 milioni per l’anno successivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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