Roma - "Tremonti è uno dei migliori, se non il migliore, ministro del Tesoro e delle Finanze d'Europa" e "non ci possiamo permettere di perderlo come ministro dell'Economia". Così - dai microfoni di Rtl - il titolare della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Secondo Brunetta infatti "Tremonti ha una fortissima credibilità e la sua credibilità è la credibilità dell'Italia. E' un rigorista, come lo sono io, come lo siamo tutti". "Tremonti è uno dei migliori, se non il migliore, ministro del Tesoro e delle Finanze d'Europa" e "non ci possiamo permettere di perderlo come ministro dell'Economia". Secondo Brunetta infatti "Tremonti ha una fortissima credibilità e la sua credibilità è la credibilità dell'Italia. E' un rigorista, come lo sono io, come lo siamo tutti". Per uscire dalla crisi "il rigore (in materia di conti pubblici, ndr.) deve essere coniugato con lo sviluppo e l'espansione". "Il rischio se no - ha aggiunto Brunetta - è un'Italia rigorosa ma morta". Questo dunque - ha concluso - "é lo stretto sentiero che il presidente Berlusconi ha bene in testa. E come sempre sarà lui il punto di equilibrio della politica economica, con il ministro Tremonti".
Cicchitto: "Governo in ottima salute" E' "ottimo", secondo il presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto, lo stato di salute del governo Berlusconi, e l'esecutivo "sta gestendo al meglio una situazione economica assai difficile". Stamani a Norcia per il convegno della fondazione Magna Carta, Cicchitto ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano delle pressioni interne all'esecutivo, ribadendo che "la guida del governo, e cioé il presidente Berlusconi, ha trainato la maggioranza nella sua coesione ed il ministro del Tesoro ha svolto il suo compito. Ora- ha agggiunto- dobbiamo proseguire vedendo quali elementi introdurre per favorire la crescita, combinando insieme una rinnovata fiducia al ministro del Tesoro e l'esigenza di una gestione collegiale della politica sociale del governo". Sempre secondo Cicchitto, "va realizzata una mediazione positiva fra le varie esigenze in campo e l'ultima parola la dice il presidente Berlusconi, che è quello che ha vinto le elezioni ed ha portato il centrodestra ad avere la maggioranza".
Calderoli: "Elezioni? No, rischio governicchio" "Più che il rischio di elezioni anticipate vedo il rischio di un governicchio, un governo di unità nazionale per traghettare l'Italia chissà dove". Lo dice a 'In 1/2 ora' Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa, che intervistato questa estate parlava apertamente di un possibile 'complotto' ai danni del governo. Chi sarebbero i congiurati?, chiede Lucia Annunziata. "Ne ho individuati anche troppi: personaggi di vari mondi, poteri forti ed altro. Ma a chi vuole sovvertire ciò che è uscito dalle urne, si aggiunge chi purtroppo non capisce e diventa complice".
"Un tecnico per la spesa? Gatto sull'Aurelia" Il problema non è avere o no galloni in più rispetto agli altri. La questione è la scelta di una linea economica di rigore, come quella di Tremonti che tra l'altro tutto il mondo ci chiede, coniugata con la capacità di dare risposte su sanità, pensioni, welfare", dice ancora Calderoli parlando del vertice di ieri ad Arcore con Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e la Lega. "Se poi - prosegue Calderoli - invece della politica di rigore, che tra l'altro Berlusconi ha sempre condiviso con il ministro dell'Economia in un ticket vincente, si sceglie la linea della politica della spesa facile, non serve un fuoriclasse come Tremonti. Va bene qualunque tecnico, che però durerebbe quanto un gatto sull'Aurelia". Calderoli conferma che "la tensione c'é stata", ma anche perché Gianni Letta "ha annunciato il taglio dell'Irap come fosse per domani, mentre in Parlamento si è già votato che l'Irap sarà una tassa abrogata e sostituita, quando ce ne sarà la disponibilità nel quadro del federalismo fiscale".
Tasse "Un partito della spesa non è neppure ipotizzabile e alla fine credo che tutti si responsabilizzeranno" spiega ancora Calderoli aggiungendo che "parlare della diminuzione delle tasse ci fa correre il rischio di doverne invece mettere".
"Dopo l'annuncio sull'Irap - spiega il ministro - sono arrivate lettere di varie agenzie di rating che chiedevano informazioni e minacciavano penalizzazioni con perdite per 16-17 miliardi di euro, che ci costringerebbero a mettere nuove tasse, invece di abbassare quelle che ci sono". "Chiedere a Tremonti una diversa politica economica, di meno rigore e più spesa, sarebbe come chiedere a Valentino Rossi di andare piano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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