Patti chiari, ma non per Bruxelles. Le banche italiane finiscono nel mirino della Commissione europea per scarsa trasparenza. Quellopacità che si voleva rimossa proprio con liniziativa «Patti Chiari» varata dallAbi nel 2007, viene invece ancora imputata ai nostri istituti di credito in un rapporto che lUe dovrebbe rendere noto la prossima settimana e che mette dietro la lavagna anche il settore del credito austriaco, olandese, francese e spagnolo.
Il capo dimputazione principale riguarda la struttura dei prezzi dei conti correnti, giudicata dalla Commissione «molto opaca» e tale da impedire ai consumatori di sapere quanto stanno pagando e di comparare le diverse offerte. La commissaria ai Consumatori Meglena Kuneva ha individuato diverse forme in cui si manifesta la mancanza di trasparenza: i problemi riguardano le informazioni contrattuali, il trasferimento del conto corrente da una banca a unaltra, il livello e la trasparenza delle tariffe praticate, il conflitto di interessi di impiegati o intermediari nel momento in cui forniscono indicazioni ai clienti.
Secondo Bruxelles, sono questi i motivi per cui solo meno del 10% dei consumatori europei ha trasferito il proprio conto da una banca a unaltra negli ultimi due anni. Questa la conclusione cui arriverà Kuneva: le regole sulla tutela dei consumatori, in particolare quelle sulle pratiche commerciali, non vengono rispettate pienamente in Europa.
Il settimanale Europeanvoice ha riportato i commenti critici della Federazione bancaria europea, secondo cui il settore ha già risposto alle preoccupazioni relative al trasferimento dei conti correnti da banca a banca adottando un codice di condotta volontario che entrerà in vigore in novembre.
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