Gian Battista Bozzo
da Roma
Un convinto via libera ai conti pubblici italiani 2006 arriva della Commissione europea. «È uno sforzo importante, quello fatto dal governo e dal Parlamento italiani, e dal ministro Tremonti: lapprezziamo», afferma il commissario agli Affari economici Joaquin Almunia al termine di un incontro, a Bruxelles, col nostro ministro dellEconomia. È uno sforzo maggiore di ogni previsione, che porta infatti il deficit 2006 al 3,5% del Pil, contro il 3,8% finora stimato, grazie allimpatto positivo della manovra finanziaria.
Facendo sfoggio di understatement, Tremonti minimizza il miglioramento, definendolo un «dettaglio». Il ministro si dilunga invece sulleccellente rapporto di collaborazione che si è instaurato, in questa occasione, fra il governo italiano e la Commissione di Bruxelles. «Siamo contenti, è come fatta - dice, riferendosi allapprovazione formale, che avverrà da parte dellintera Commissione il 22 febbraio - e ringrazio Almunia per una serie di suggerimenti molto positivi, costruttivi, nello spirito del nuovo Patto di stabilità». Il commissario europeo, a sua volta, definisce «importante e apprezzabile» lo sforzo fatto dal governo italiano per rispettare la richiesta dellEcofin di rientrare, entro il 2007, nei parametri di disavanzo previsti dal Trattato di Maastricht.
«Speriamo che lattuazione di queste misura abbia successo, anche se questo in Italia è un anno elettorale - aggiunge Almunia -, ma Tremonti ci ha assicurato la volontà politica di mettere in atto lintera manovra. Naturalmente, limpegno dovrà continuare, anche perché il debito continua a essere elevato». Secondo le cifre presentate a Bruxelles, il rapporto debito-Pil di questanno salirà al 108%, per ridiscendere dal 2007 in poi. Il ministro dellEconomia assicura che, nonostante la scadenza elettorale, tutta lattività ordinaria del governo sarà indirizzata a centrare gli obiettivi contenuti nella legge finanziaria.
Tremonti ha presentato a Bruxelles, oltre alle stime «centrali», alcune previsioni contenute in una forchetta legata alla crescita delleconomia reale. Il Pil italiano dovrebbe crescere questanno dell1,5% (forchetta fra il 2,0 e l1,0%), mantenere lo stesso ritmo nel 2007 e migliorare leggermente all1,7% nel 2008 e all1,8% nel 2009. Dallandamento della crescita dipenderà anche il rapporto deficit-Pil, e debito-Pil. A fine 2007, comunque, il deficit tornerà entro il limite del 3%, mentre per trovare un debito sotto al 100% del Pil bisognerà attendere il 2010. Il documento individua una «gobba» di spesa legata allinvecchiamento della popolazione nel 2040: in quellanno gli ultra-sessantacinquenni saranno il 62,1% a fronte della popolazione attiva (20-64 anni) rispetto al 31,9% dellanno appena terminato.
Il giudizio collegiale della Commissione sui conti italiani è fissato per il prossimo 22 febbraio. Il «sì», a questo punto, è scontato. Lapprezzamento di Almunia per la Finanziaria imbarazza non poco lopposizione di centrosinistra, che sui conti pubblici ha sempre duramente attaccato il governo. «Le dichiarazioni del commissario costituiscono il riconoscimento della validità della politica economica italiana, svolta in condizioni assai difficili», rileva il vice coordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto.
Lo stesso Tremonti ricorda infine che la Finanziaria 2006 è particolare, per due ragioni: «È la prima manovra fatta con il nuovo Patto di stabilità, e si scontra con lanno elettorale. Due difficoltà che, credo, abbiamo superato».
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