Buche-killer, un dossier on-line

«Buca, buca, buca con acqua...». Sarà colpa della pioggia. Ma è un film visto e rivisto. E a differenza de Il Federale, pellicola del 1961 con Ugo Tognazzi e Claudia Cardinale a cui abbiamo attinto per il nostro attacco, non fa neppure ridere. La giunta Alemanno compie due anni, ma a Roma è ancora emergenza buche. Dal centro alla periferia, l’insidia è pane quotidiano: avvallamenti improvvisi dell’asfalto, crepe, voragini, tombini mal riparati. A rischio la schiena di chi va in moto e in motorino. E poi i risarcimenti lumaca, il Codacons che minaccia la Class action per i residenti, il Codici che segnala cento incidenti al giorno.
E il Comune? In due anni, il Campidoglio ha speso 230 milioni per le strade. Ma invero senza troppi risultati. Il sindaco Gianni Alemanno ora annuncia l’arrivo per l’estate di ulteriori 50 milioni contro le buche killer, oltre a 18 milioni per interventi straordinari: «La situazione è preoccupante, occorre una svolta», si allarma. Il primo cittadino, lui sì, ce la mette tutta. Soldi, volontà politica, ordinanze. Ma a volte occorrono anche i soldati. E le seconde linee che danno gli ordini. E qui qualche falla c’è. Più che una guerra è una guerriglia, si combatte strada per strada. A ogni pioggia, nuove buche, nuove transenne. I lavori vanno rifatti da capo. Ma i controlli degli ispettori, le sanzioni? Il famoso giro di vite?
Il nostro tour per le buche di Roma comincia dalla gente, dai blog cittadini. Uno dei più frequentati è 06blog. «Risale a febbraio scorso l’ordinanza che obbliga le ditte a rifare i lavori fatti male, pena multe salate - dice un cittadino -. Ma poco è cambiato». «Le multe non sono la soluzione», taglia corto un altro: «Le imprese non se ne cureranno mai, perché il contratto non è adeguatamente remunerato. I vigili sono convinti che non spetti loro la sorveglianza. Chi ne fa le spese sono i cittadini. Le multe, peraltro esigue, daranno luogo solo a un contenzioso amministrativo. Buona, invece, l’idea della revoca dell’incarico alle imprese inadempienti; ma per questo bisognava attendere tutto questo tempo?». «Sicuramente se si va a scartabugliare - aggiunge un terzo - era già prevista la responsabilità per i lavori, ma chi deve controllare?». In sostanza, dice il blog, meno chiacchiere e più fatti. Chi sbaglia, via. Invece le ditte sono sempre le solite.
«Con i residenti ci siamo fatti un giro», si legge sul sito «Per il mio quartiere», molto popolare fra Porta Pia e piazza Fiume: «L’asfalto al Mercato Nomentano è una gruviera, se transennassero le buche dovrebbero chiudere tutta piazza Alessandria». In corso d’Italia c’è un tombino ammalorato, lo scalino rialzato provoca parecchie cadute: «E per fortuna di fronte c’è.... la farmacia», osserva sarcastico un residente. Anche la zona di Porta Pia è una selva di buche. Chi dovrebbe provvedere? Tocca al II municipio, ma il budget lo consente? A Torre Spaccata, il comitato di quartiere, disperato, ha addirittura lanciato un Sos ai vigili urbani dell’VIII gruppo, con tanto di foto. Strade maltenute anche a Fidene e in ampi tratti del IV municipio. «A via della Bufalotta, fra via Fucini e Settebagni, è un tormento», rimarca il sito Buke’n’Bike: «Il nome di chi manda la pioggia e apre le buche lo sappiamo, è Zeus. Ignoriamo invece il nome di chi dovrebbe provvedere: Bonelli?».
Cittadini esasperati anche su Vignaclarablog, voce della popolazione fra Cassia e Flaminia, nel XX municipio. «È inutile parlare delle buche scavate dall’Acea, - si sfoga un lettore - di come le lascia sprovviste delle più normali protezioni, di come mal ripristina il manto stradale. È una battaglia persa».

«Via Nemea, via del Nuoto, via della Farnesina, - incalza un altro - sono solo alcune delle strade del quadrante Vigna Clara devastate da Italgas negli ultimi tempi a causa degli scavi che lasciano il manto dissestato e pieno di buche». In via di Pietralata, in un tratto giusto per il motocross, campeggia da mesi un cartello: limite a 30 chilometri all’ora. Lo segnala sul web un residente: «Geniale!».
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