nostro inviato a Washington
Tanto stava male che appena lasciata l'ambasciata italiana invece di tirare dritto per l'aeroporto il corteo del premier s'è concesso una piccola deviazione a Pentagon City, poche miglia fuori da Washington. Un palazzo di tre piani con negozi di ogni genere che Berlusconi ha girato in lungo e in largo per oltre mezzora, fermandosi di tanto in tanto a far foto con qualche turista italiano. Poi, il volo per l'Italia. Destinazione Milano e l'inattesa sorpresa all'arrivo.
Perché appena sbarcato il Cavaliere scopre d'aver avuto un malore in volo, notizia battuta da un'agenzia di stampa. Con il mondo della politica di nuovo a interrogarsi sulla salute del premier, con Bonaiuti che passa la mattinata tra una smentita e l'altra e con Zangrillo (il medico del Cavaliere anche lui sull'aereo) stupito («ma se sta come un fiore...»). Già, perché la notizia è semplicemente falsa. Ma verosimile, visto che di malori Berlusconi ne ha già avuti due (a Montecatini e Santa Margherita Ligure) e favoleggiare sul suo stato di salute è uno degli sport preferiti di chi frequenta il Transatlantico. Così, quando l'entourage del sottosegretario Giovanardi fa sapere che il Cavaliere non parteciperà al congresso dei Popolari liberali a Verona, condisce forse la notizia con una presunta indisposizione del premier. Un'agenzia di stampa fa due e più due e passa in rete il dispaccio: «Malore per Berlusconi». Apriti cielo.
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