Il presidente della Corte dAppello di Milano Alfonso Marra sarà ascoltato lunedì prossimo. E alla Procura di Roma, titolare dellinchiesta sulleolico in Sardegna e sulla cosiddetta «nuova P2», sono già stati chiesti gli atti necessari a valutare se sia necessario aprire fascicoli sugli altri magistrati citati nelle intercettazioni.
Il Csm non si ferma. Nonostante lappello del capo dello Stato Giorgio Napolitano, che ha sottolineato lopportunità che della questione morale delle toghe si occupi il prossimo Csm (quello attuale è in scadenza a fine mese). Non un atto di disobbedienza. «Il fatto che non faremo in tempo a chiudere la pratica sottolinea il presidente della prima commissione del Csm che ha vagliato il caso Marra, Fiorella Pilato e a decidere eventuali provvedimenti, non significa che non si possa ampliare listruttoria. Il prossimo Csm così non perderà un minuto e avrà a disposizione materiale su cui lavorare. Allautorità giudiziaria abbiamo chiesto gli atti anche su altri magistrati che possano risultare in posizione tale da meritare lattenzione del Csm».
Il sì allaudizione del giudice Marra, accusato di avere mobilitato Pasquale Lombardi per la sua nomina a presidente di Corte dAppello a Milano e per il quale è stato chiesto il trasferimento dufficio per incompatibilità ambientale, è stato votato a maggioranza, con lastensione del togato di Unicost Giuseppe Maria Berruti, che ha scelto di non partecipare al voto e probabilmente lunedì non sarà presente, e il «no» del laico di centrodestra Gianfranco Anedda, che ha abbandonato laula. I tempi tecnici, comunque, non sono brevi. Anche nel caso in cui lunedì, dopo laudizione del magistrato, venisse chiusa listruttoria, Marra avrebbe venti giorni di tempo per il deposito di atti e controdeduzioni. Il trasferimento, dunque, sarà deciso dal prossimo Csm. Ma accanto al caso Marra, contro il quale anche il procuratore generale della corte di Cassazione ha avviato unazione disciplinare, ci sono quelli degli altri magistrati coinvolti. A cominciare dall avvocato generale della Cassazione, Antonio Martone, che però ha già presentato le dimissioni e dovrebbe quindi evitare il procedimento disciplinari. Si salva invece il capo degli ispettori del ministero della Giustizia Arcibaldo Miller, che è fuori ruolo. Le toghe nel mirino del Csm sarebbero il sostituto procuratore generale di Milano Gaetano Santamaria Amato; il procuratore aggiunto di Milano Nicola Cerrato; i capi delle Procure di Nocera Inferiore, Giovanni Francesco Izzo, e di Isernia, Paolo Albano. E poi il presidente della corte dAppello di Salerno, Umberto Marconi, accusato di aver partecipato allattività di dossieraggio contro il governatore della Campania, Stefano Caldoro. Marconi ha chiesto di essere trasferito. E ha rispedito al mittente le accuse parlando di «grossolano trappolone».
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