Bufera sulla sanità: «Rischio chiusura per il centro dialisi»

Ancora problemi di salute finanziaria per la sanità del Lazio. Questa volta, però, a pagarla cara potrebbero essere i sessanta dializzati del centro specializzato di via Luigi Rondinotto. La prima struttura di dialisi capitolina, che effettua circa 750 dialisi al mese, rischia infatti di chiudere a causa «di una insostenibile situazione finanziaria del centro, gestito dalla Diagest in convenzione con la Asl Roma A e alle dirette dipendenze dell’ospedale San Giacomo», spiega una nota dell’Osservatorio per la tutela e lo sviluppo dei diritti dell’associazione «Giuseppe Dossetti». La situazione vede coinvolti, oltre i pazienti, anche «infermieri, ausiliari e medici che da mesi non prendono lo stipendio - nota Corrado Stillo, responsabile dell’Osservatorio -. Questo perché la Asl Roma A non eroga i soldi dovuti per i servizi utilizzati da anni per i dializzati del Lazio». In merito, poi, al contenzioso che ha coinvolto i vertici della sanità, Stillo condanna come «è davvero inconcepibile che la Regione Lazio spenda un milione di euro per liquidare gli ex direttori generali, che hanno vinto il ricorso al Tar, e non spenda la stessa cifra per pagare i debiti accumulati con il centro dializzati Diagest». La richiesta, quindi, «è che l’assessore Augusto Battaglia prenda atto della disastrosa situazione della sanità del Lazio e si assuma le proprie responsabilità, dimettendosi». Sull’argomento sono intervenuti, con due interrogazioni al ministro della Salute e all’assessore alla Sanità, gli esponenti di An Domenico Gramazio e Tommaso Luzzi. Questi chiedono un intervento concreto affinché l’Asl Roma A risolva il dissesto finanziario «in cui versa la prima struttura di dialisi di Roma, con sessanta pazienti che rischiano di non ricevere più le cure necessarie». Anche i due parlamentari di An invocano le dimissioni dell’assessore Battaglia: «È ora che prenda atto della pessima situazione sanitaria a cui ha condotto la Regione Lazio. Non è possibile che i pazienti del Lazio continuino a pagare sulla propria pelle i disagi creati da una politica sanitaria del tutto fallimentare».
Da parte sua l’Asl Roma A replica che «il centro dialisi di via Rondinotto non chiuderà».

In un comunicato l’azienda spiega che «alla data odierna, grazie anche al senso di responsabilità di dirigenti e operatori, non si sono verificati disservizi e interruzioni di attività». «Il ritardo di pagamento - spiega la nota - è stato determinato da una contingente situazione di indisponibilità di cassa che la Asl sta da giorni attivamente cercando di risolvere».

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