Un attacco su due fronti: quello aziendale, per leditoriale contro il direttore generale di viale Mazzini Mauro Masi, e quello politico, per la serata a senso unico tutta dedicata allaffaire Montecarlo. È bastata una sola puntata di «Annozero» a Michele Santoro per tornare dritto dritto sul tavolo del Cda Rai, non come punto allordine del giorno ma nelle comunicazioni che Masi intende fare, mercoledì prossimo, forse per annunciare un provvedimento sul conduttore che, insiste il direttore generale, è chiamato «al rispetto delle regole aziendali».
Leditoriale sul «disegnatore di bicchieri» al quale il direttore dice che i suoi prodotti devono avere «un marchio di libertà ex ante» sentendosi rispondere «ma vaffan... bicchiere» a Masi non è proprio andato giù. Il superamento del limite - «sono frasi inaccettabili, bugiarde e mistificanti» - ha convinto il dg Rai a portare il caso in Cda probabilmente per chiedere provvedimenti nei confronti del conduttore come auspicato dal centrodestra, «anche disciplinari», dice il consigliere Antonio Verro.
Ma il fiume di polemiche che si riversa su Santoro non è per lappunto solo interno. «La trasmissione di Annozero è stata un vero e proprio processo, con sentenza precostituita già scritta e senza possibilità alcuna di contraddittorio, celebrato in assenza di esponenti del Pdl e con lesponente leghista in studio continuamente interrotto per impedirgli di confutare tesi irreali, fantasiose e anche autentiche calunnie». Questo quanto denunciato ieri dai capigruppo del Pdl di Senato e Camera Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto. Sullo sfondo una certa irritazione di Silvio Berlusconi che laltroieri, davanti alla puntata di esordio della trasmissione di Raidue, avrebbe ribadito tutto il suo disappunto verso un programma ostile.
Solidale invece col conduttore il Pd, che per bocca del responsabile Comunicazioni Paolo Gentiloni ha affermato addirittura di «ringraziare Santoro. Per merito suo cinque milioni di italiani si sono fatti unidea dellaffare Montecarlo, confrontando i diversi punti di vista, incluso quello dei finiani».
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