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Da Buffett a Gates La gara dei ricchi ora è la filantropia

I più famosi sono il padre di Microsoft e la moglie. La fondazione Bill e Melinda Gates vale 30 milioni di dollari ed è la nuova protagonista della scena filantropica. Tanto che, quando il mago della finanza Warren Buffett ha intrapreso da par suo la strada della beneficenza, ha girato i suoi soldi alla organizzazione fondata dal «rivale» (ma solo nelle classifiche annuali dei più ricchi del pianeta, dove Gates supera Buffett di un soffio, cioè otto milioni). Lo scorso giugno l’oracolo di Omaha ha deciso di donare l’85% della sua fortuna (secondo Forbes, 42 milioni di dollari) a cinque fondazioni e i cinque sesti del totale a quella di Gates. In quest’ultima, infatti, i suoi milioni si mescolano a quelli altrui e, del suo nome, non rimane traccia. A parte nel board della fondazione che, fino a pochi mesi fa, contava soltanto Gates e Melinda. Ma Bill ha deciso di aprire all’amico, colui che in passato gli ha ispirato la passione filantropica. Da allora, Gates ci si è dedicato con tanta determinazione da guadagnare la copertina di Time da «uomo dell’anno» 2005 insieme a Melinda e al leader degli U2 Bono, tutti etichettati come «buoni samaritani». I miliardari tecnologici, d’altronde, sembrano particolarmente filantropi: primo fra tutti Gordon Moore, il co-fondatore di Intel che, secondo Business Week, è il più generoso del mondo. Ma ci sono anche Michael Dell (fondatore di Dell Computer), i padri di eBay Pierre Omidyar e Jeff Skoll, il co-fondatore di Microsoft Paul Allen e il capo di Oracle Larry Ellison.

Tutti impegnati: come l’ungherese George Soros e il fondatore di Virgin Richard Branson che, pochi mesi fa, si è convertito alla causa ambientalista.

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