Ormai leggere le «pagelle», le «pagelline» e i «pagelloni» dei giornalisti sportivi è diveretente come sentire una canzoncina di Checco Zalone. Prendete, ad esempio, i voti affibbiati ieri dai professorini della carta stampata. Ognuno, evidentemente, ha visto una partita diversa dall'altra; con tanto di tragicomici «scrutini» finali. Un esempio? Per i Corriere della Sera Buffon è stato il migliore in campo: il giornalista che ha seguito la sfortunata trasferta bianconera a Bordeaux lo ha paragonato addirittura a «Houdini», dandogli un bel «6,5»; sul fronte opposto, invece, Il Giornale che ha rifilato al Gigi nazionale un brutto «4». E le altre testate? C'è chi gli dà «5», chi «5,5», chi «6». Tutti sembrano però d'accordo su un punto: le «gravi responsabilità» di Buffon sia sul primo, sia sul secondo gol dei francesi. E qui casca l'asino. Nel senso che riconoscere a Buffon delle colpe sul primo gol, vuol dire essere veramente un somaro. Ipotizzare l'anticipo in uscita del portiere juventino sulla spizzicata di nuca di Fernando non sta né in cielo né in terra. Sul calcio da fermo che ha originato il colpo di testa del francese, Gigi aveva davanti a sé una barriera umana, inoltre la parabola a scendere (forte e tesa) della palla consentiva a Gigi solo un'eventuale parata di istinto, non certo l'uscita alta in anticipo sulla testa di Fernando (ignorato da due bianconeri che - questi sì - avrebbero potuto e dovuto anticipare l'attaccante del Bordeaux). Diverso invece il discorso sul secondo gol, dove - effettivamente - Buffon è parso sorpreso.
Comunque, Buffon - papera o non papera - la sufficienza, l'avrebbe meritata almeno per un altro motivo: Gigi ha avuto infatti il coraggio di andare sotto la curva dei «suoi» tifosi, chiedendo di piantarla con i cori razzisti contro Balotelli. Problema risolto? Certo che no. Ma avercene di campioni (di maturità) come Buffon.
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