Bulgari guarda a Oriente: il mercato europeo del lusso in Europa resterà difficile nel medio termine, perciò «la Cina sarà il fulcro della nostra attenzione in futuro», afferma lamministratore delegato Francesco Trapani. «Investiremo in modo aggressivo in comunicazione e contiamo di aprire 4-5 negozi allanno», ha detto il numero uno del gruppo, che ha archiviato il primo trimestre 2010 con un fatturato pari a 199,1 milioni (più 11,8% rispetto allo stesso periodo dellanno precedente) nel corso del Reuters Global Luxury Summit a Parigi. Tuttavia, la maison romana di gioielleria e accessori di lusso non sa quando potrà ritrovare i livelli di vendite pre crisi, tanto più che, a differenza di altre aziende del made in Italy che trarranno beneficio dalla debolezza delleuro contro il dollaro, per Bulgari una base importante di costi è in franchi svizzeri, valuta che si è apprezzata rispetto a quella europea, in particolare per orologi e profumi.
«Noi compriamo i nostri diamanti in dollari e abbiamo 700-800 persone che producono in Svizzera», ha detto Trapani, concludendo che, alla fine, limpatto positivo delleuro e quello negativo del franco svizzero si controbilanceranno. Quanto agli sviluppi futuri, il manager ha sottolineato che la società, controllata al 51% dalla famiglia Bulgari, non ha ricevuto «alcuna proposta di takeover nella sua vita». A Piazza Affari il titolo Bulgari ha chiuso a 6,18 euro(+1,14%).
Intanto, unaltra celebre maison italiana, Prada, riapre il dossier sul possibile sbarco in Borsa, dopo aver rinunciato già quattro volte negli ultimi dieci anni ai piani di quotazioni a causa delle avverse condizioni sui mercati. È quanto riferisce lagenzia Bloomberg citando fonti vicine alla trattativa, secondo cui la casa di moda di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli starebbe tra laltro considerando anche unIpo a Hong Kong, oltre che a Milano.
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