Bulgaria, rivolta anti-rom: 127 arresti

Un pulmino guidato da zingari aveva investito e ucciso un giovane in un villaggio dove vive una numerosa comunità rom

Non meno di 127 persone sono state arrestate ieri sera in Bulgaria durante scontri fra bulgari e rom scoppiati in un villaggio del centrosud, Katunitsa, dopo che un pulmino di zingari aveva investito e ucciso un giovane locale.
Katunitsa ha una numerosa comunità rom ed è la roccaforte del clan di Kiril Rashkov, detto «re Kiro», boss del traffico illegale di superalcolici. Venerdì sera un pulmino con a bordo esponenti del clan di rom ha investito e ucciso un diciannovenne bulgaro, Anghel Petrov.
Il giorno dopo duemila fra parenti e amici della vittima si sono riuniti in piazza per protestare. Secondo alcuni, Anghel è stato ucciso deliberatamente perché aveva litigato con un membro del clan. La protesta è degenerata e tre residenze del boss zingaro sono state incendiate.
La polizia è intervenuta per fermare i dimostranti.

Ci sono stati scontri, decine di persone sono rimaste ferite e 127 sono state arrestate. Un amico sedicenne di Anghel è morto di infarto.
Il conducente del pulmino che ha ucciso il giovane, un rom di 55 anni, è stato arrestato dalla polizia alla frontiera con la Turchia mentre cercava di espatriare.

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