Da via Buonarroti alla Scala La Milano della cantante lirica

La Callas, Milano, la Scala: un connubbio inscindibile.
Il 16 settembre saranno trent’anni che la Callas è morta. Eppure non è mai stata così viva. Fervono preparativi per renderle omaggio, un po’ ovunque, Scala in testa. Altri libri stanno per uscire.
C’è grande attesa per quello di Alfonso Signorini, che annuncia incredibili scoop, ma c'è anche quello di Nadia Stancioff, che per anni le è stata accanto, dapprima come Pr e poi come amica vera. Infatti nel suo libro dal titolo Callas, ritratto di Maria ne esce una donna fragile e cocciuta, sforgorante e triste, innamorata e tradita. Niente di eclatante però, salvo cercare di svelare la vera Callas, quella intima, quella che - a chi guarda solo all'esteriorità - potrebbe anche non entusiasmare.
Inoltre si parla molto della Callas milanese, di quando abitava in via Buonarroti, la strada che faceva per raggiungere la Scala, del laghetto che aveva in giardino, della sarta Biki (non si offenda - da lassù - la celebre couturière se, per una volta, osiamo chiamarla così), che, con l'aiuto del genero, Alain Reynaud, ha trasformato una donna goffa e impaurita dalla voce d'acciaio, in una donna bella e sofisticata. Sempre introspettiva nei suoi racconti la Stancioff sa essere cruda, ma mai crudele. Parla di Maria quasi esclusivamente e solamente come di un’amica che sapeva sorridere ma che è morta straziata dal dolore. Gli anneddoti si specano in questo libro, ma sono sempre reali e non pescano mai nel torbido.
Per significare quanto la Callas abbia rappresentato Milano e la Scala, la Stancioff fa leva sull'anneddoto di quando i loggionisti nell'urlare «Callas, Callas» si accorsero di invocare la Scala. Infatti: il «Callas, Callas», urlo sistematico a fine recita, si trastormava senza che se ne accorgessero, in «Scala», solo una elle in meno: «Callas, Callas: scalas: scala...».
Nadia Stancioff non fa sfoggio di grandi rivelazioni (anche se, nel libro, ce ne sono e tutte documentate) ed è questo che piace, perche nella scrittrice non c’è la voglia di emergere o di fare la critica di canto. La Stancioff si limita a documentarsi e riferire.
Bulgara con cittadinanza americana, ma innamorata dell'Italia, prima di dare il libro alle stampe si è documentata facendo più o meno il giro del mondo per raccoglire notizie. Il libro che sta per uscire - e di cui parliamo in anteprima - è la traduzione aggiornata di quello che scrisse anni fa in inglese.
C’è verità, affetto, ammirazione, mai idolatria.


Si parla principalmente di Milano, del film Medea e delle isole greche.
Chi può immaginare la Callas in bichini con tanto di coltello in vita che si tuffa per fare la pesca subacquea?
Ma se è vero che i miti non muoiono mai, ringraziamo anche chi ce li fa amare!

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