Il buono, il brutto e il cattivo Il cucchiaio non va più di moda

Decisamente il cucchiaio non è più di moda. Può permetterselo solo Totti, non possono permetterselo il palermitano Miccoli e il laziale Zarate. Imbarazzanti i loro tiri, si fa per dire, dal dischetto rispettivamente contro Bari e Udinese: il pallone è stato ingenuamente “passato” a Padelli e Handanovic che se lo sono ritrovato tra le braccia senza nemmeno muoversi. Brutta davvero questa mania di voler beffare il portiere avversario, ma come sono lontani i bolidi dagli undici metri di Piola, Nordahl e Gigi Riva.
Il cattivo ha la faccia corrucciata di Edinson Cavani, il 24enne uruguaiano croce e delizia del Napoli che ieri ha perso il primo posto tra i cannonieri (Di Natale lo sopravanza ora di due reti) ma anche e soprattutto la testa, facendosi prima ammonire al 58’ da Valeri per aver protestato dopo un gol di testa mancato e poi espellere al 74’ per una entrata scomposta sul leccese Olivera. Il troppo nervosismo gli ha giocato un brutto scherzo che lo costringerà a saltare la supersfida di domenica prossima con l’Inter.


Buono e attento invece l’occhio dell’arbitro bolognese Rizzoli e dell’assistente Cariolato a Lecce: il pallone calciato da fuori area da Chevanton ha picchiato sotto la traversa ed è ricaduto all’interno della porta uscendone sul rimbalzo. Quello che poteva essere un gol fantasma, con conseguenti polemiche, è stato cancellato dalla prontezza degli arbitri. Almeno per una volta nel giusto.

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