Ammonta a 11mila unità il fabbisogno di case di edilizia popolare in Liguria, perché lofferta riesce a coprire solo una parte della richiesta delle 36mila famiglie in condizioni di povertà relativa. Tra queste anche le famiglie degli immigrati che, secondo il presidente della Regione, Claudio Burlando, «hanno diritto ad avere una casa come i nostri concittadini». Per questo, la Regione stanzierà 91 milioni in quattro anni.
I dati sono stati diffusi ieri alla prima conferenza programmatica sulle politiche abitative organizzata dallassessorato regionale allEdilizia al Museo del Mare «Galata» di Genova. La quantità di alloggi si è contratta a seguito della dismissione del patrimonio pubblico, ha detto Burlando: «Non possiamo permetterci un patrimonio di edilizia residenziale pubblica di case sfitte e inagibili, di fronte a un numero sempre maggiore di sfrattati e di cittadini che non hanno accesso alla casa. Tra questi anche gli immigrati regolari che badano ai nostri congiunti e hanno diritto a una casa pubblica come i nostri concittadini».
E ancora: «Si credeva che il problema casa fosse scomparso in questi anni a livello nazionale - ha continuato il presidente Burlando - si è svenduto il patrimonio di edilizia pubblica, con il risultato che oggi questo patrimonio non esiste più, ma c'è una fascia di cittadini che non ha la possibilità di acquistare la prima casa, nè di accedere agli affitti correnti; per queste persone, tra cui gli immigrati regolari, bisogna trovare risposte rimettendo in primo piano una politica della casa pubblica».
Durissima la reazione di An, con il consigliere comunale Aldo Praticò su tutte le furie: «Vorrei ricordare a Burlando le centinaia e centinaia di genovesi che non hanno una casa, e ai quali le istituzioni dovrebbero pensare prime che agli immigrati». Perché, avverte: «Ci sono persone che dormono per strada o in macchina, e dobbiamo fare i conti con una media di due o tre sfratti al giorno. I genovesi in attesa di un tetto sono 1500, e da anni». Di più, lancia la bomba il consigliere: «Ci sono 80 famiglie con disabili che ancora stanno in coda, in attesa dellappartamento che il Comune ha promesso loro nellormai lontano 2003».
Ieri la Regione si è rivolta alle Associazioni per il recupero territoriale edilizio della Liguria affinché diano il via al più presto al recupero degli alloggi sfitti con gli investimenti programmati a livello regionale: «in questo modo - spiega Burlando - si potrà creare nuovo lavoro anche per le nostre imprese».
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