(...) Accade infatti che da inizio legislatura la maggioranza stoppi regolarmente ogni iniziativa che arrivi dai banchi del centrodestra. La tecnica è consolidata: Pdl o Lega fanno una proposta di legge, sulle prime ottengono qualche segnale di approvazione, un po di «sì, beh, si può fare», i consensi verbali di chi non può che ammettere che si tratti di idea giusta, poi la legge finisce in commissione e tra un rinvio e laltro, resta lì. Nel frattempo la giunta capisce che lidea è buona e la ripresenta come propria. E tutto fila liscio. «Se possibile fanno anche peggio. Li abbiamo definiti la giunta copia/incolla, ma non sanno neppure fare questo - attacca lazzurro Luigi Morgillo, vice presidente del consiglio regionale - Perché per riproporla la cambiano perché devono renderla accettabile agli alleati della sinistra estrema. Così la peggiorano. Basterebbe ogni tanto avere il coraggio di ammettere che la nostra proposta è buona».
Accanto a Morgillo ci sono un po tutti i consiglieri. Francesco Bruzzone della Lega è unantologia dei provvedimenti sul territorio, finiti nel dimenticatoio e poi scopiazzati in tutta fretta: «Sulla caccia dico già che a settembre verranno a usare quei provvedimenti che dovrebbero scrivere in questi giorni e che io stanno già preparando per quando si renderanno conto delle loro mancanze». Gino Garibaldi, Forza Italia, ricorda che «Burlando va persino in tv a dire agli imprenditori interessati che non sa niente di proposte di legge giacenti in materia di ardesia». Una dietro laltra vengono ricordate le altre leggi accantonate e poi copiate. Il testo sui Comuni svantaggiati, sui prodotti tipici liguri, sulla tutela di olio e vino di qualità, sulla creazione di unimpresa in un giorno, sullorganizzazione del settore abitativo. Gianni Macchiavello, Lista Biasotti, completa il quadro: «Ricordo la proposta di Gianni Plinio sulla salvaguardia delle torri campanarie, la mia sui problemi della dislessia, quella sulla cosiddetta mamma accogliente. Tutte cose fermate ad arte in commissione e poi reinserite in progetti della maggioranza».
Nicola Abbundo allarga le braccia sconsolato: «Siamo giunti al paradosso che avevo presentato un ordine del giorno perché la Regione e le società controllate paghino subito i fornitori. Un modo diretto per aiutare le aziende in un momento di crisi. È stato bocciato, ma ora leggo che Burlando, nelle interviste, suggerisce propria questa come la più semplice e rapida soluzione anti crisi. Bravo, bellidea». Conclude Angelo Barbero, ricordando che «la giunta Biasotti ha avuto una produttività straordinaria in fatto di provvedimenti in un momento in cui cera un regolamento del consiglio che favoriva lostruzionismo. Oggi Burlando, che ha la strada spianata dal nuovo regolamento, non fa altro che copiare - e male - le nostre idee».
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