Burlando non sta neanche con il gioielliere pestato

Burlando non sta neanche con il gioielliere pestato

L’ordine del giorno lo scrive di getto dopo aver letto i giornali. Poi si fa largo tra i banchi dei consiglieri di minoranza e maggioranza per raccogliere le firme e metterlo in discussione subito, al termine della seduta. Gianni Plinio, capogruppo di Alleanza Nazionale in Regione, si becca anche il richiamo del presidente del consiglio Giacomo Ronzitti, «Plinio andando in giro avanti e indietro per l’aula mi disturba i consiglieri che sbagliano le votazioni» lo ammonisce Ronzitti, «Presidente stia tranquillo, sto lavorando anche per lei», lo addolcisce Plinio. L’ordine del giorno ha come tema una semplice richiesta di espressione di solidarietà per un uomo accusato dalla magistratura di aver difeso la sua vita. La storia è quella di Remigio Radolli, il gioielliere di Cinisello Balsamo che il 16 aprile scorso venne picchiato a sangue dentro il suo negozio da un rapinatore albanese che lo colpì ripetutamente con calci e pugni alla testa minacciandolo con una pistola. Per tutta risposta Radolli riuscì a recuperare la sua di arma, regolarmente detenuta, ferendo l’albanese e salvandosi la vita visto che nel rapporto dei carabinieri si legge che il pestaggio è avvenuto con «una violenza inaudita». Radolli si ritrova ora indagato dai pubblici ministeri per aver peccato di legittima difesa: così ha stabilito la Procura di Monza.
Plinio ha cercato così la solidarietà politica bipartisan del consiglio regionale della Liguria trovano quella del centrodestra e solo di una parte della maggioranza che sostiene Claudio Burlando. Nessuno del centrosinistra, tolta Roberta Gasco dell’Udeur (a proposito chissà se lei è ancora in maggioranza?), ha voluto sottoscrivere l’espressione di sentimenti e c’è anche chi ha votato contro: Vincenzo Nesci (Rifondazione Comunista) e Cristina Morelli (Verdi). Guai ad esprimere solidarietà a quei cattivoni dei gioiellieri alto borghesi che osano difendersi dai rapinatori extracomunitari. Magari ci sarà stato anche qualche intento razzista in quel colpo sparato. Ma non è solo l’ala estrema dell’alleanza burlandiana a votare contro, si aggiungono anche i pidini Ezio Chiesa e Luigi Cola. Mentre Ronzitti rimane perplesso sulla possibilità di votare un documento del genere in presenza di un’azione della magistratura.

A sostenere, invece, l’ordine del giorno, oltre alle varie anime del Pdl, sono stati gli altri esponenti del Pd presenti in aula: Boffa, Montaldo, Miceli. A non prendere posizione, invece, è stato Burlando che si è astenuto (come il compagno di gruppo Veschi). Equilibri per non scontentare nessuno?

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