Leffetto che fa. È quello che conta nella comunicazione. Non cè spot televisivo o manifesto pubblicitario che possa permettersi di «reclamizzare» in maniera distorta un prodotto piuttosto che un candidato. Pena? Il cliente non compra più il prodotto, lelettore cambia la croce sulla scheda. Spot e manifesti usati da Claudio Burlando per avviare la sua campagna elettorale, di fatto già iniziata con la pubblicità griffati dalla Regione più di un anno fa, non sembrano trovare il giusto riscontro.
Anzi, alterano i liguri che continuano a «sconfessare» le storie della Liguria rinata, realizzata e cresciuta nei cinque anni di governo del centrosinistra. Il Giornale vi ha già raccontato di Clara che andrebbe a scuola grazie al presidente della Regione, e Luigi il pendolare che viaggia in treni puntuali e puliti. Qui a fianco potrete leggere di Luca, tra i pochi fortunati ad aver trovato un lavoro sicuro sotto legida burlandiana. Che la colpa della carenza di posti di lavoro non sia attribuibile alla giunta di centrosinistra ma alla congiuntura internazionale è un dato, ma che grazie allex ministro dei Trasporti la nostra terra sia una locomotiva che garantisce occupazione a tempo indeterminato appare una esagerata fantasia.
Così come Alice che può comprare casa grazie alla Regione. Non appare certo vincolante quello che lente di De Ferrari ha messo a disposizione dei giovani liguri in cerca di una prima casa tanto da permettere loro di scegliere di smetterla con la vita da bamboccioni per permettersi una casa propria.
Burlando piace solo ai liguri messi al muro
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