Burlando prende appunti nel suo tour da vice Marta

Diventa sempre più fitto di appunti il taccuino del «sindaco» Burlando: tra le tante questioni di competenza comunale che si è preso a cuore il neoeletto Presidente della Regione nelle ultime settimane, da ieri infatti sembra esserci anche quella della frana che minaccia il torrente Fereggiano, tra Marassi e Quezzi, e sulla quale Palazzo Tursi tergiversa dall'autunno scorso. Da inizio dicembre a gennaio, e poi a fine febbraio, sino ad oggi i tecnici del Comune hanno promesso un intervento celere, del costo stimato di un milione di euro, per evitare un pericoloso smottamento i cui primi segni sono già molto visibili. Ma in realtà finora, nonostante la forte preoccupazione manifestata dalla gente, nessun lavoro è partito e sono stati solo tagliati molti alberi per alleggerire il costone, accelerando di fatto lo scivolamento della terra.
Claudio Burlando, che in quella zona è nato, deve aver notato che qualcosa non andava ed è stato visto prendere appunti con solerzia davanti alla frana. D'altronde poco più in su, risalendo la collina, il Governatore riveste il ruolo di commissario delegato della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la messa in sicurezza sempre del Fereggiano, e proprio ieri, insieme ad altri esponenti delle istituzioni locali, ha fatto un sopralluogo in cantiere. L'intervento da 9,5 milioni di euro sarà completato entro fine anno. Al momento è stato quasi chiuso il primo lotto con il rifacimento dell'alveo e della copertura, il rinnovo della fognatura e la demolizione di uno stabile. Con il secondo lotto saranno abbattuti a metà maggio altri due edifici in via Pinetti e la copertura sarà portata fino al ponte di via Marengo.


«I lavori permetteranno di ottenere 130/140 posti auto, marciapiedi in entrambi i sensi di marcia e l'adeguamento delle due corsie di viabilità - ha spiegato il presidente Burlando - permettendo così di mettere in sicurezza una parte del quartiere che gli abitanti da tempo aspettavano».

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