Burlando punge Cofferati: «È lui il vero colpevole delle primarie genovesi»

(...) «Non mi presento come dimissionario, rimetto il mio mandato, per aprire una discussione politica» esordisce Rasetto. Che nella sua relazione sottolinea che «negli Stati Uniti, Obama le primarie le sta facendo». Affermazione contestata immediatamente e decisamente da Marta Vincenzi, che replica: «Non è vero. Sono gli altri che le stanno facendo». Da lì in avanti, è tutto un susseguirsi di «complimenti franchi e camerateschi» fra i delegati, all’insegna della migliore tradizione del glorioso Plenum del Soviet Supremo. Solo che ora il «centralismo democratico» è sostituito dal «conflitto democrat». E l’eco si sente forte e chiara all’esterno.
Né contribuisce a rasserenare il clima la rivelazione fatta poco prima dei lavori dal presidente della Regione Claudio Burlando. Il quale, notoriamente allergico alle primarie (preferendo senza riserve le «secondarie», nel chiuso delle segreterie del partito), racconta: «Sergio Cofferati mi disse: “Se scegliete di non fare le primarie, dovrete passare sul mio cadavere». Burlando si confessa in un’intervista a cuore aperto rilasciata a Davide Lentini su Radio Babboleo News. A proposito di come si è deciso di andare allo scontro frontale fra cinque candidati: «Rivelerò una cosa che non ho mai detto - sibila Burlando -. Io volevo evitare le primarie, dopo gli eventi alluvionali che si sono abbattuti così pesantemente sul nostro territorio. Allora mi sono incontrato a Roma con il segretario del Pd Bersani e il responsabile organizzativo Migliavacca. In quella circostanza - aggiunge Burlando - ho fatto presente che non valeva la pena impegnare il partito e il centrosinistra in una logorante e lacerante competizione interna. Meglio, a mio avviso, in quel momento individuare un punto di riferimento di garanzia e occuparsi dei danni dell’alluvione piuttosto che avviare un dibattito interno». Ebbene - scandisce a questo punto il governatore -, due giorni dopo Cofferati (che poi avrebbe sostenuto Roberta Pinotti contro Marta Vincenzi) fece sapere il suo parere sulle primarie e sul fatto di passare sul suo corpo... A quel punto, a giudizio di Burlando, non c’è stato altro da fare che dare il via libera alla consultazione che avrebbe portato alla vittoria imprevista di Marco Doria, e soprattutto alla sconfitta altrettanto imprevista, ma deflagrante, del Partito democratico.
Intanto nella Lega esplode il caso-Rixi: il consigliere regionale, indicato come possibile candidato sindaco del centrodestra o, almeno, del Carroccio in caso di «corsa» elettorale autonoma del partito di Bossi, dichiara su twitter di essere «molto dubbioso» sull’investitura: «Nel momento in cui mi si dice di candidarmi - twitta Rixi - vedo che nella Lega c’è la guerra tutti contro tutti. Sono pazzi». Logico sembrerebbe, a questo punto, prendere le distanze e chiamarsi fuori.

Infine, sempre alla Lega, ma in tutt’altra chiave, oltre che al Popolo della libertà, si riferisce Gianni Plinio, vicecoordinatore metropolitano del Pdl genovese: «Il Pdl lavori per costruire una Santa Alleanza tra tutti coloro che vogliono il cambiamento a Palazzo Tursi aprendo, senz'altro, ai moderati ma tenendo in massima considerazione il recupero dell'intesa con l'alleato storico che è la Lega Nord con cui abbiamo, anche a Genova, insieme amministrato e condotto tante battaglie contro il malgoverno delle sinistre».

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