Quatti quatti, annunci pochi, confronti ancora meno, lo hanno approvato loro. Più bravi, non cè che dire, dei predecessori guidati da Sandro Biasotti. In soli quattro mesi, la Regione di Claudio Burlando ha approvato, ebbene sì, lintesa con il Governo sul tracciato che prevede un nuovo viadotto al posto del vecchio ponte Morandi.
La notizia arriva un po in sordina alle 19.09 di ieri, con un comunicato tanto stringato da rasentare la reticenza. Dice che «è stato sancito oggi nellincontro che si è svolto a Roma tra il Governo e gli Enti locali liguri, insieme ai rappresentanti di Anas e società Autostrade, lintesa sul tracciato della Gronda autostradale che prevede la sostituzione del Ponte Morandi con un nuovo viadotto». Aggiunge che sono Comune, Provincia e Regione ad aver indicato lipotesi al ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. Trattasi di qualcosa di molto simile al vecchio progetto, quello che fece insorgere comitati di cittadini e buona parte della sinistra quando a presentarlo fu lallora assessore alle Infrastrutture Vittorio Adolfo. Indignazione, proteste, alla fine la giunta Biasotti ridisegnò la gronda. Adesso di quella soluzione non resta alcunché: «Cancellazione di ogni ipotesi di tracciato in sub-alveo del Polcevera, a causa di un problema di impatto ambientale» dice il comunicato. Cadono dalle nuvole Rifondazione comunista e Verdi. Nessuno li aveva avvertiti. «I percorsi democratici in maggioranza sono un optional - tuona Giacomo Conti, il segretario regionale del Prc -. Noi non abbiamo mai dato il via ad alcun tracciato. Forse ce ne parleranno ora, magari a Ferragosto». Infuriata anche Cristina Morelli, presidente del Sole che ride: «Burlando aveva assicurato che ogni decisione sarebbe stata presa previo confronto con la città.
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