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Il burqa unisce la destra, Fini approva il divieto: "Opportuno e doveroso"

Il presidente della Camera appoggia la decisione della Francia di vietare il burqa: "La dignità della donna che non può essere sottoposta a violenze o comportamenti indotti da gerarchie diverse dalla legge"

Il burqa unisce la destra, 
Fini approva il divieto: 
"Opportuno e doveroso"

Roma - "Quel che ha deciso il parlamento francese credo sia non solo giusto ma opportuno e doveroso in ragione di un valore che è quello della nostra carta costituzionale relativo alla dignità della donna che non può essere sottoposta a violenze o comportamenti indotti da gerarchie diverse da quelle della legge". Alla presentazione del libro Benvenuto nuovo cittadino italiano di Marco Angelini a Palazzo Marini, il presidente della Camera Gianfranco Fini sposta su territorio italiano la necessità di legiferare sul burqa.

Il pressing dei finiani sul burqa Secondo i finiani "anche nel nostro paese occorre affrontare la questione del burqa". Lo spiegano in una nota Benedetto Della Vedova, vice-capogruppo vicario e Souad Sbai, deputata finiana e relatrice della della proposta di legge che vieta di indossare il velo all’esame della commissione Affari Costituzionali alla Camera. "Non bisogna - affermano - riconoscere alcun valore religioso ad uno strumento di mutilazione della dignità civile delle donne. A rendere legittima questa forma di ’riduzionè o ’autoriduzionè in schiavitù non può essere certo il fatto che le donne, per fortuna poche, nel nostro paese, siano persuase dalla violenza o dalla minaccia ad aderire ’volontariamentè a questo costume inaccettabile". "E' importante però - proseguono - che le donne musulmane siano liberate dal burqa, non punite per il burqa, affrancate dalla segregazione familiare, e non consegnate al potere delle loro famiglie. Non occorre razzisticamente confondere l`Islam con il burqa, come fanno gli apprendisti stregoni delle nuove guerre di religione. Ma proprio per questo occorre chiarire subito, prima che il fenomeno prenda piede anche nel nostro paese, come in altri stati europei, che nello spazio pubblico hanno cittadinanza legittima i simboli della devozione islamica, non quelli della segregazione femminile".

Gasparri: "Strumento di difesa" "In Italia è in vigore una legge che vieta di andare in giro mascherati per garantire l’ordine pubblico. Nessuno scandalo, quindi, se anche nel nostro Paese si procede in tempi rapidi all’approvazione di una norma come quella approvata in via definitiva dal Senato francese che vieta l’uso del velo integrale in luoghi pubblici", sottolinea il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri che spiega come "l'obiettivo è quello di garantire la sicurezza dei cittadini, difendendosi anche con strumenti normativi dagli attacchi mai sopiti dei fondamentalisti". "La riconoscibilità di ciascuno - osserva Gasparri - deve essere il primo di questi strumenti. D’altra parte indossare il velo integrale è solo una scelta personale o un’imposizione che nulla ha a che vedere con la libertà di fede".

Secondo il capogruppo del Pdl al Senato, "una legge come quella francese può anzi favorire l’integrazione e incoraggiare una convivenza pacifica e civile".

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