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Bush-Merkel, pace nel nome di Guantanamo

Per evitare incidenti i colloqui si svolgeranno in tre remoti villaggi nell’ex Ddr comunista

Salvo Mazzolini

da Berlino

Ecologisti e pacifisti rischiano di rovinare il clima di festa pazientemente preparato dai diplomatici americani e tedeschi per le trentasei ore che Bush trascorre in Germania prima del G8 a San Pietroburgo. Per settimane e settimane i funzionari del protocollo della Casa Bianca e della Cancelleria hanno discusso sul luogo dove si sarebbe svolta la visita. Un dettaglio importante perché nelle intenzioni delle due capitali la presenza di Bush sul suolo tedesco, unica tappa europea prima del vertice in terra russa, deve sottolineare la ritrovata amicizia tra Washington e Berlino dopo l’arrivo di Angela Merkel alla Cancelleria e l’uscita di scena della coalizione rosso-verde. Fu subito scartata Berlino, epicentro dei movimenti antiamericani. E per la stessa ragione furono escluse tutte le grandi città. Alla fine la scelta è caduta su tre villaggi che molti tedeschi hanno dovuto cercare sulla carta geografica con la lente di ingrandimento: Helligendamm, Stralsund e Trinwillershagen. Tutti e tre si trovano nell’estremo nord della Germania, in quella parte che si affaccia sul Baltico e un tempo era la Ddr. Agli occhi dei preparatori della visita avevano due pregi. Quello di essere difficilmente raggiungibili dai manifestanti e quello di offrire uno scenario campestre idilliaco e quindi adatto a esaltare il tono festaiolo e anticonformista che si voleva dare alla circostanza.
Altra garanzia: uno dei tre, Stralsund, è il feudo elettorale di Angie, come i giornali popolari chiamano Frau Merkel. Ma pacifisti ed ecologisti, come si diceva, rischiano di rovinare la festa. L’Air Force One è atterrato verso le ventidue nel vicino aereoporto di Rostock e già nel pomeriggio un comando di Greenpeace era riuscito ad arrampicarsi sul campanile della Marienkirche, la chiesa più importante di Straslund, esponendo uno striscione che dice: «No alle armi nucleari, no alla guerra, no a Bush». Inoltre nei giorni scorsi, quando ancora non c’erano gli sbarramenti della polizia, schiere di dimostranti (alcuni dicono cinquemila), decisi a far sentire la presenza, sarebbero riusciti a raggiungere i tre villaggetti dove Bush e Angie trascorreranno il loro tempo tra passeggiate sulla spiaggia e giri in paese. Niente inni nazionali, niente tappeti rossi, niente ricevimenti ufficiali: ci sarà solo un grande grill-party con orchestrine del luogo, cori e balli popolari, e il programma prevede che anche la gente del posto possa partecipare.
Ci sarà un solo colloquio politico, stamane nel municipio di Trinwillershagen. Tema principale sarà la controversia nucleare con l’Iran sul quale sono affiorate alcune differenze di tono tra Washington e Berlino. La Germania condivide le preoccupazioni americane per i piani nucleari di Teheran ma ritiene che bisogna insistere nella ricerca di una soluzione diplomatica anche dopo la scadenza dell’ultimatum all’Iran a metà luglio e, a differenza di Washington, è scettica sulla efficacia di sanzioni economiche. Più facili saranno i colloqui su un altro tema di frizione: Guantanamo di cui la Merkel ha ripetutamente chiesto la chiusura. Dopo la sentenza della Corte Suprema sul trattamento dei terroristi, il Pentagono ha dato ordine perché nel carcere caraibico siano applicate le tutele previste per i prigionieri dalle leggi internazionali.

E non è da escludere che proprio in Germania, per sottolineare il riavvicinamento tra i due Paesi, Bush annunci in maniera più chiara la fine delle illegalità di Guantanamo.

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