Una busta con tre proiettili a Prosperini

L’assessore, Bagnasco e Ratzinger minacciati perché «omofobi»

Una busta piena di insulti a lui, al Papa e a monsignor Bagnasco, accompagnati da tre cartucce da caccia calibro 12, è stata recapitata ieri all’assessore regionale Pier Gianni Prosperini. «L’accostamento a sua Santità mi onora e da cattolico mi riempie di orgoglio» è stato il suo primo commento.
La busta è stata davanti alla sua abitazione e conteneva un messaggio tra il minaccio e il goliardico: «Voi (Prosperini, Ratzinger e Bagnasco, ndr) odiate gli omosessuali solo perché siete tali e non avete il coraggio di dirlo». Poi altre scritte provocatorie e i tre proiettili, uno per ciascun obiettivo. Firmato Associazione anti omofobi.
«Sono onorato - ha subito detto Prosperini - di essere accomunato a persone di cotanta statura. Comunque a furia di soffiare sul fuoco la sinistra radicale e pasdaran sta riuscendo nel risuscitare la “lotta di classe” fomentando l’odio nel Paese. Ecco quindi le scritte contro il Papa a Genova e nei vari Centri Sociali, le farneticazioni anticlericali dal palco del Primo Maggio e gli striscioni inneggianti alle Br.

Chi ha letto le mie parole sa che nulla avevo (e ho) contro la comunità Gay. Il motivo della mia rabbia - conclude Pier Gianni Prosperini - era il comportamento di quei manifestanti che avevano portato in corteo l'effigie del Santo Padre in una posa blasfema, indegna, ributtante e offensiva».

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