Butti l’auto e non la ricompri? Avrai tremila euro

Con la decisione di regalare 3.000 euro a chi butta l’auto senza acquistarne una nuova, la Regione Lombardia scopre di avere un’anima ambientalista, e vara un progetto di incentivi alla rottamazione che rappresenta una prima nazionale assoluta. Se fino a oggi i contributi hanno sempre avuto l’obiettivo di stimolare i consumi, la nuova formula messa a punto dalla giunta Formigoni mira a togliere dalla circolazione i veicoli più inquinanti, senza rimpiazzarli con altri. E a favorire forme di mobilità alternative: dai trasporti pubblici, all’autonoleggio, fino al car sharing.
Un’iniziativa di portata limitata, poiché gli aiuti sono concessi solo a determinate categorie di cittadini, ma che apre nuove prospettive. Un elemento fondamentale per definire l’impatto che potrà avere questo provvedimento dipende dalle norme che consentiranno di accedere ai finanziamenti. «Aspettiamo di vedere pubblicato il testo del bando - commenta Gianni Filipponi, segretario generale Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli - prima di valutarlo nel dettaglio, ma per esperienza posso dire che le possibilità di successo sono legate alla semplicità di applicazione. Troppe iniziative meritevoli sono fallite in passato per l’eccessiva macchinosità burocratica».
Tuttavia la posizione dell’associazione di categoria non è ostile a un’operazione che non aiuta l’industria automobilistica. «Diciamo che da sola l’operazione non basta, ma va nella direzione giusta. Giudichiamo positiva la volontà di favorire la ricerca di forme di mobilità sostenibile, unita all’impegno di togliere dalle strade vecchie auto che inquinano centinaia di volte più di quelle di ultima generazione. Da quanto abbiamo potuto capire, non si cerca di introdurre divieti all’uso dell’auto, ma di agevolare la decisione di categorie di automobilisti che difficilmente acquisterebbero una nuova vettura e tengono la vecchia soltanto perché ormai ha perso ogni valore. Non bisogna inoltre dimenticare che a ridurre ulteriormente la portata di questo bando è l’ormai esiguo numero di auto inquinanti in territorio lombardo. Diverso sarebbe stato il panorama in alcune regioni del sud della Penisola». Il varo del provvedimento, che sarà svelato nei dettagli la prossima settimana, era stato annunciato lo scorso mese di settembre, in occasione della conferenza di presentazione degli incentivi regionali destinati alle due ruote a motore, poi se ne erano perse le tracce. Ora è pronto, con l’appoggio del Comune di Milano, e con alcune varianti rispetto al progetto originale. Resta la struttura base, che prevede la consegna di una carta di credito prepagata, caricata con 3.000 euro, ma si allarga l’area di utenza che può beneficiare dell’incentivo. All’inizio era stato pensato esclusivamente per i pensionati a basso reddito disposti a liberarsi della vecchia auto con omologazione Euro 0 o 1. Ora la possibilità sembra sia estesa a studenti universitari e ai nuclei familiari che comprendono figli e un solo genitore. Oltre al credito, consumabile in tre anni, gli automobilisti «pentiti» hanno anche diritto a una bicicletta in omaggio.
La prima bozza prevedeva la realizzazione di un modello specifico, ma una serie di difficoltà organizzative ha consigliato di mettere a disposizione un buono da 200 euro per l’acquisto della bicicletta. In questo caso l’importo rappresenta il tetto massimo, eventualmente integrabile, ma in caso di prezzo di listino più basso la differenza è da considerarsi persa. L’iter per accedere al contributo non è ancora chiaro, ma dovrebbe essere sufficiente presentare la documentazione che attesti la rottamazione di un veicolo Euro 0 o 1 intestato da almeno due anni alla persona con i requisiti richiesti. La carta di credito sarà intestata a chi rinuncia all’uso dell’auto, ma la somma disponibile potrà essere utilizzata anche dai parenti conviventi, come da stato di famiglia. I 3.000 euro possono essere impiegati per l’acquisto di una lunga serie di servizi di mobilità.

Si potranno quindi acquistare abbonamenti ferroviari o per trasporti urbani, ma anche tessere per l’uso di bike sharing e, se proprio non si può fare a meno di una quattro ruote a motore, di contratti di noleggio o quote per l’uso di auto con la formula car sharing.

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