Ancora un appello al voto firmato da Forza Italia. Che, oggi e domani, organizza un week-end di mobilitazione: 300 gazebo sparsi per la Provincia di Milano (e anche aperti in tutti i Comuni lombardi dove si rinnovano le amministrazioni locali), dove gli elettori troveranno indicazioni su come si vota, materiale elettorale del centrodestra e anche lopportunità di conoscere meglio il programma dei candidati. «Impegno non da poco perché, quelle del 27 e 28 maggio, non sono elezioni di serie B ma l'occasione per buttare fuori Prodi dai Comuni», osserva Mariastella Gelmini: «Un voto dato al centrosinistra a livello locale è una riconferma a Prodi. Per questo non bisogna disertare i seggi». Messaggio chiaro, incluso «votare è diritto e dovere» che il coordinatore regionale di Forza Italia lancia anche a «quell'elettorato che non è dalla nostra parte politica» perché «Prodi ha pure contribuito ad allontanare i cittadini dalla politica». Chiaro, chiosa Gelmini, che l'appuntamento elettorale del 27 e 28 maggio è anche «un voto tra due visioni del mondo, dalla famiglia alla sicurezza passando per la libertà che è sempre tema centrale anche per lo sviluppo economico».
E mentre Gelmini ringrazia chi si è speso per la riuscita della campagna, con in testa l'assessore regionale Massimo Ponzoni, riconferma che tutti i candidati sindaci della CdL attueranno «sia la riduzione dell'Ici che dell'addizionale Irpef e se le casse comunali lo consentiranno cancelleranno l'Ici». Guido Podestà si dice certo del risultato: «Quello che Prodi non ha fatto a Roma ci aiuta, ci ritorna col voto dei cittadini e anche di quell'elettorato di sinistra che è insoddisfatto del governo». Spunta il sondaggio pubblicato dal Sole-24 Ore e quel 55% di italiani che vorrebbero mandare a casa Prodi: «Un anno fa, abbiamo raddoppiato le amministrazioni di centrodestra e abbiamo spesso sfiorato il ballottaggio: stavolta il centrodestra saprà riconfermare tutte le nostre attese». Motivo in più per mettere in campo 5mila rappresentanti di voto: «Cinquemila teste che verificheranno il voto in tutte le 2.547 sezioni della Lombardia e per dare alle città un governo di gente perbene» sostiene l'europarlamentare Mario Mantovani, sindaco in quel di Arconate, che è stato riconfermato primo cittadino con un consenso pari al 70%. E, forte del voto, Mantovani ricorda ai candidati sindaci quattro regole: «Stare in mezzo alla gente, ogni sera in un quartiere diverso, mettere in pratica dei gesti semplici che rivestono un grande significato e rimangono nei ricordi degli elettori e ascoltare i cittadini e infine difendere il voto perché solo con impegno e attenzione riusciremo a evitare i soliti brogli della sinistra».
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