Luciana Baldrighi
«Tutti apparteniamo a uno degli innumerevoli reggimenti che prima o poi ricevono lordine di partire. Lavviso a ciascuno è imprevedibile, può assumere infinite forme: cè che si ostina a non vederlo, ma prima o poi è costretto a prenderne atto». Il «reggimento» di Dino Buzzati si mise in marcia il 28 gennaio del 1972 quando lo scrittore morì dopo una malattia affrontata con la dignità di chi aveva un senso militare della vita: ordine, disciplina, orgoglio e rispetto. Ora, a un secolo dalla nascita, la città di Milano rende omaggio a questo suo figlio adottivo che tantò la raccontò con una iniziativa dal titolo «La Milano dei Tartari: le opere di Dino Buzzati in scena nel cuore di Milano».
Organizzata da Telecom Progetto Italia e Fondazione Ippolito Nievo, con la collaborazione di Almerina Buzzati, la rassegna ha come scopo non solo quello di celebrare una ricorrenza, ma soprattutto di riconsiderare il percorso letterario di uno scrittore di respiro internazionale che però fece del capoluogo lombardo una fonte continua di ispirazione.
A partire da oggi alle ore 19, nel Cortile dOnore del Palazzo di Brera i milanesi potranno così assistere alla prima delle otto inedite riduzioni sceniche tratte dai romanzi, dai racconti, dagli articoli giornalistici dellautore di «Barnabo delle montagne». Toccherà a «Il reggimento parte allalba» inaugurare la serie degli appuntamenti, unopera che attraverso quadri e brevi squarci di tempo dominati dallinelluttabilità del morire, si configura come una metafora, una «metafora militare» per usare le parole di Guido Piovene, in cui la morte diviene il codice di disciplina universale a cui tutti debbono sottomettersi e al quale è impossibile ribellarsi. Il 18 maggio sarà la volta di «Un amore», tratto dal romanzo omonimo, con il Giardino e la Rotonda della Besana a fare da cornice. Il 22 al Planetario toccherà all«Uomo satellite»; il 25, al Grattacielo Pirelli, a «Le piccole storie del grattacielo»; il 28 al Teatro alla Scala sarà il turno di «Paura alla Scala»; il 31, nel Piazzale del Monumentale, è pèrevista la rappresentazione di «Piccola passegiata». Il 5 e l8 di giugno, infine, rispettivamente al Museo di storia naturale e ai Giardini Pubblici Montanelli (un nome questultimo strettamente legato alla biografia letteraria e umana dello scrittore scomparso), si potrà assistere a «Rita Fort: unombra gira tra noi» e a «Le gobbe nel giardino».
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