da Milano
Il 2006 si chiude nel segno della ripresa per larredamento made in Italy. Dopo un 2005 difficile, tutti gli indicatori congiunturali della filiera, settore legno compreso, sono tornati in positivo, a cominciare dal fatturato totale (più 2,7%), vicino ai 38 miliardi: e la spinta più consistente arriva dalle esportazioni, che raggiungono quota 12,5 miliardi con un incremento del 4,5% rispetto allanno precedente. Ma è significativo anche il dato del consumo interno, che raggiunge un tasso di crescita del 4%, ben al di sopra delle previsioni.
Soddisfatto ma prudente Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo: «Siamo tornati a crescere anche se in modo discontinuo e differenziato per imprese e comparti. Il successo di alcune imprese più innovative e capaci di rispondere ai cambiamenti di scenario si contrappone alle difficoltà di altre». Positive anche le tendenze del solo comparto arredamento: il fatturato di quasi 23 miliardi è cresciuto del 2,5% e finalmente riparte lexport, che registra un incremento del 3,9%. I mobili made in Italy piacciono soprattutto in Russia; nei primi 8 mesi ne sono stati esportati per oltre 421 milioni, con un aumento del 15,5% rispetto allo stesso periodo dellanno precedente. Preoccupa invece la crescita delle importazioni (più 18,2%), anche se non riesce a erodere il saldo commerciale, attivo per oltre 8,5 miliardi. Il problema, sottolinea Snaidero, è «la concorrenza sleale: subiamo la concorrenza di Paesi che invadono il mercato italiano con prodotti che non rispettano i parametri di sicurezza e non danno tranquillità al consumatore». Il riferimento, inutile dirlo, è alla Cina, dove Federlegno invierà una missione nel 2007 proprio per risolvere, anche legalmente, la questione.
E la ripresa del settore arredo fa da sfondo allimponente lavoro di preparazione della prossima edizione del Salone del Mobile, che si terrà dal 18 al 23 aprile 2007 nel polo fieristico di Rho: ed è già tutto esaurito.
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