
Troppa tensione oppure scaramanzia? Forse tutte e due. Alla fine la mamma di Sinner, la signora Siglinde non ce l'ha fatta ad assistere la partita e ha deciso di abbandonare il Centrale del Foro Italico quando Jannik era sotto 6-1 contro l'americano Tommy Paul. A chi l'ha riconosciuta camminare a passo svelto sul marciapiede di Lungotevere Federico Fellini, intorno alle 21.35, ha spiegato:"Sono uscita alla fine del primo set. Mi faccio un giro qui attorno e aspetto che finisca la partita. Non seguo mai le gare di Jannik tutte intere dal vivo, succede raramente. Preferisco stare davanti alla tv. Solo a Torino sono riuscita a vedere la finale e un po' qualcosa dei turni precedenti".
A rappresentare la famiglia nell'angolo dell'azzurro è rimasto papà Hanspeter:"Lui non si fa problemi", spiega Siglinde. Insomma si tratta del normale coinvolgimento emotivo di una madre. La stessa scena si era verificata nel 2023 a Wimbledon durante la sfida dei quarti fra il figlio e il russo Safiullin. E anche in quel caso il match si era concluso con una vittoria di Jannik, che approdava così per la prima volta in carriera in semifinale ai Championships. Così allo stesso modo dopo che la mamma è uscita dal Centrale, Sinner ha avviato l'operazione rimonta vincendo il secondo set 6-0 e il terzo 6-3 per guadagnarsi la finale a Roma.
Nemmeno il "cappotto" rifilato nel secondo parziale all'americano ha convinto Siglinde a riprendere posto nell'angolo di Jannik: "Non ci penso proprio a rientrare. Aspetto che finisca, continuo a passeggiare. E comunque, come dice mio figlio, mal che vada 'è solo un gioco' ". Allora non resta che sperare che mamma Siglinde domenica pomeriggio possa dedicarsi a un'altra passeggiata. Stavolta l'occasione è davvero ghiottissima, 49 anni dopo Adriano Panatta, un altro tennista italiano potrebbe diventa re di Roma.
Chi è la mamma di Sinner
La signora Siglinde, classe 1966, e il marito Hanspeter per tanti anni infatti hanno lavorato insieme nel Rifugio Fondovalle (Talschlusshütte) in Val Fiscalina: lui in cucina come cuoco e lei dedicandosi alla sala. Una passione ancora viva visto che la coppia gestisce a Sesto, in Val Pusteria, la struttura "Haus Sinner" ovvero una casa vacanze dotata di sei appartamenti. Entrambi tedeschi di madrelingua, sono stati i genitori a fare appassionare Jannik prima allo sci poi al tennis e hanno anche un altro figlio adottivo, Mark che per un breve periodo ha giocato a sua volta a tennis.
Tempo fa aveva raccontato di come all’inizio della vita sportiva il figlio avesse preso un’altra strada, prima di dedicarsi al tennis: "I primi sci – aveva detto – mio figlio li ha messi a tre anni. È naturale: nasci nella neve e vuoi provare a sentire quanto è calda". Di sicuro se Jannik è diventato un campionissimo è anche merito loro.
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