C’è l’austerity, ma i vip non mollano

C’è l’austerity, ma i vip non mollano

A proposito di cataloghi. In quello delle situazioni e luoghi prediletti dalla community delle Persone Veramente Importanti - leggasi VIP - spicca la Scala. O meglio, la Prima della Scala, il giorno inaugurale di una stagione che poi gli illustri ospiti del 7 dicembre non seguiranno più, salvo isolate eccezioni. La presenza delle autorità è praticamente dovuta. E come ognun sa, quest’anno, vi sarà giusto la summa delle autorità. Si è deciso di mettere in vendita gran parte dei biglietti deluxe con cui si omaggiavano ospiti di prestigio. Che obtorto protocollo se vorranno vedere ed essere visti, dovranno metter mano al portafogli.
La Scala s’è fatta dunque più austera, o semplicemente equa. I vertici delle autorità non mancheranno. Nel palco reale, ci saranno il presidente Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti, noti amanti della musica. Poi alcuni neoministri come Lorenzo Ornaghi (Cultura), Annamaria Cancellieri (Interno), Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento). E Corrado Passera (Sviluppo economico e Infrastrutture), che pure siede nel Cda Scala. Torna il sindaco Giuliano Pisapia, che domenica sedeva in platea fra gli under 30 del Don Giovanni riservato ai giovani. Quindi Guido Podestà e Roberto Formigoni. E poi via con l’alta borghesia meneghina. Arturo Artom e consorte, Diana Bracco e Francesco Micheli, abituali consumatori di musica. Altri habitué, Saverio Borrelli, Daniela Javarone, Gabriella Dompé. Fanno poi parte del pacchetto della Prima le valeriamarini (che si strizzerà in un abito sexy della sua griffe: aiuto!), martamarzotto, caterinabolivo e presenzialiste varie. Così come è attesa la first couple di Milano Barbara Berlusconi e Pato (o forse verrà accompagnata dal fratello Luigi?). Qualche nobile, Marta Brivio Sforza, il principe Carlo Giovannelli. E via dicendo.
Però una riflessione.

D’accordo che in Italia non esiste una serie defiscalizzazione, ma i paperoni altrove presenziano e supportano. Un esempio, i coniugi bilionari Cynthia e John Gunn hanno staccato un assegno di 40 milioni per il teatro di San Francisco.

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