Mentre la blogosfera ribolle di iniziative di ogni genere, qualcuno ha colto il potenziale del cosiddetto fattore M(amma) e deciso di organizzare un osservatorio per monitorare il modo in cui, in Italia, le mamme utilizzano i media e per verificare il loro rapporto con i consumi, in particolare analizzando le loro risposte alla comunicazione pubblicitaria delle aziende.
Presentato la scorsa settimana a Milano, l'Osservatorio Mamme è nato in casa di Sfera Editore, orientato a pubblicazioni nel settore della famiglia, con la collaborazione scientifica del Centro Ask Art, Science and Knowledge dell'università Bocconi e di Fattore Mamma, società di marketing rivolto alle mamme. I lavori sono agli inizi e in programma ci sono numerose iniziative, incontri e convegni: il rapporto tra le aziende e le potenziali Alpha mom italiane è tutto da costruire ma, sostengono gli esperti, potrebbe riservare delle sorprese.
Del resto, come dimostra una recente ricerca della Bocconi («Social media monitor: 100 imprese nella rete», di Paola Dubini e Martino Garavaglia), sta mutando in Italia tutto l'assetto della comunicazione aziendale: l'utilizzo di blog, community, web tv, web radio e social network per informare (e fidelizzare) gli utenti è un dato comune e in crescita in molte aziende nel nostro Paese, sebbene in modi diversi e non sempre riusciti.
«In Italia siamo ancora agli inizi - spiega Cecilia Spanu di Fattore Mamma - e molto spesso le aziende non capiscono come rapportarsi alle mamme: limitano la comunicazione alle sole riviste specializzate, trascurando altri canali importanti. Mentre negli Stati Uniti le società di marketing organizzano decine di convegni su come conquistare le mamme blogger, da noi solo poche società si sono mosse timidamente su questi terreno, ma con cene e incontri generici che hanno lasciato le mamme un po' stranite».
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